Un articolo tutto italiano pubblicato sul JAMA riferisce che la maggioranza dei noduli tiroidei benigni asintomatici osservati nel corso dello studio, dopo un follow-up di 5 anni, non manifestava nessun cambiamento significativo di dimensioni, in alcuni casi le dimensioni diminuivano, e le diagnosi di tumore della tiroide erano rare.
Background: negli ultimi anni è aumentata l’individuazione di noduli tiroidei asintomatici; nel 50% delle autopsie si rilevano noduli tiroidei. A fronte di questa situazione, ci sono incertezze su quale sia il follow-up ottimale. Le attuali linee guida raccomandano esami ecografici e rivalutazioni con esami citologici se si osservano aumenti significativi delle dimensioni dei noduli.
Lo studio: l’obiettivo dello studio prospettico osservazionale, condotto da Cosimo Durante (Università di Roma Sapienza) e collaboratori, è stato valutare la storia naturale di noduli tiroidei benigni in individui asintomatici e i fattori a essi associati in un periodo di 5 anni. Sono stati inclusi nello studio soggetti con almeno 1 nodulo tiroideo e senza disfunzioni tiroidee, con un risultato benigno all’agoaspirato o che non rispondevano ai criteri per essere sottoposti a tale esame. I 992 pazienti, provenienti da 8 centri italiani, sono stati sottoposti a indagini ecografiche per tutto il periodo in studio (fino al gennaio 2013). Se nel corso del follow-up si rilevavano aumenti significativi delle dimensioni dei noduli, o caratteristiche ecografiche preoccupanti, si eseguiva una valutazione con agoaspirato: l’agoaspirato è stato eseguito al 5° anno di follow-up anche nei pazienti che erano già stati sottoposti a tale esame.
I risultati: nel 69% dei pazienti arruolati le dimensioni dei noduli è rimasta stabile durante tutto il periodo di follow-up; è stato invece rilevato un aumento delle dimensioni dei noduli nel 15.4% (153 pazienti) dei casi e una loro diminuzione nel 18.5% (184 pazienti). Nella maggior parte dei pazienti (88.3%) non è stato registrato nessun aumento del numero di noduli. Il tumore tiroideo è stato diagnosticato in 5 (0.3%) dei 1567 noduli identificati inizialmente. Lo studio suggerisce, infine, che la presenza di noduli multipli, un volume del nodulo >0.2 mL e la nulliparità nelle donne possono contribuire alla crescita del nodulo nel tempo.
Secondo l’editoriale che commenta l’articolo, lo studio di Durante et al. ha alcune importanti implicazioni
“Tra i pazienti con noduli tiroidei asintomatici, di natura benigna all’esame ecografico o citologico, non si sono registrati aumenti significativi di dimensioni nella maggioranza dei noduli, durante i 5 anni di follow-up”, concludono gli autori dello studio, “e i casi di carcinoma tiroideo sono stati rari. In base a tali risultati, sarebbe opportuno prendere in considerazione la revisione delle attuali linee guida sul follow-up dei noduli tiroidei asintomatici”.
Fonti:
Durante C, Costante G, Lucisano G et al. The Natural History of Benign Thyroid Nodules. JAMA 2015;313(9):926-935. doi:10.1001/jama.2015.0956. JAMA. 2015;313(9):926-935.
Cappola AR, Mandel SJ. Improving the Long-term Management of Benign Thyroid Nodules. JAMA. 2015;313(9):903-904. doi:10.1001/jama.2015.0836
Science Daily. Long-term follow-up of benign thyroid nodules shows favorable prognosis.
Leggi anche l’articolo BAL: Scelte sagge anche per la tiroide, 21 luglio 2014
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