Cannabis e basso peso alla nascita

Esiste un’associazione statisticamente significativa e clinicamente rilevante tra l’uso di cannabis durante la gravidanza e il peso ridotto alla nascita. A questi risultati è arrivato uno studio pubblicato su European Addiction Research.

La cannabis è una delle droghe ricreative più utilizzate al mondo. Gli uomini tendono a farne uso più spesso e diventano dipendenti più spesso delle donne, ma l’uso tra le donne in aumento; tra l’altro I tassi di consumo di cannabis tra le donne incinte stanno aumentando alla stessa velocità delle donne non gravide in età riproduttiva.

La maggior parte delle donne smette di usare cannabis durante la gravidanza, ma circa il 3-4% delle donne incinte negli Stati Uniti e nell’Europa meridionale ha riferito di aver consumato cannabis in gravidanza. In generale, le donne che non si astengono dalla cannabis in gravidanza praticano anche altri comportamenti rischiosi come l’uso di alcol e tabacco. L’uso della cannabis durante la gravidanza solleva preoccupazioni in quanto l’esposizione prenatale cannabis può essere associato con nascita risultati negativi.

Per lo studio sono stati utilizzati i dati del Norwegian Mother and Child Cohort Study (MoBa), una coorte di gravidanza prospettica gestita dal Norwegian Institute of Public Health. I partecipanti sono stati reclutati dal 1999 al 2008. Si tratta di 114.500 bambini, 95.200 madri e 75.200 padri. Le donne invitate hanno riferito rispondendo ai questionari alle settimane di gestazione 17/18 e 30 e 6 mesi dopo il parto. Le informazioni dai padri sono state ottenute alla settimana 17/18. Tutti i questionari MoBa sono disponibili sul sito del Norwegian Institute of Public Health.

In 10.101 gravidanze le donne avevano usato cannabis prima della gravidanza ma non durante la gravidanza; in 272 casi durante la gravidanza, e tra questi, in 63 gravidanze, le donne avevano usato cannabis in almeno due periodi. Nelle analisi aggiustate per i potenziali confondenti, soltanto l’uso di cannabis durante almeno due periodi di gravidanza ha mostrato effetti statisticamente significativi sul peso alla nascita. L’effetto è stato osservato nella coorte completa (B = −228 g, IC 95% −354 – −102, p<0,001) e per il sottogruppo in cui erano disponibili informazioni sul padre del bambino (B = −225 g, IC 95% −387 a − 63, p= 0,01).

Questo studio indica che l’uso a lungo termine di cannabis in gravidanza si traduce in una riduzione del peso alla nascita del neonato, un effetto preoccupante poiché il basso peso alla nascita può avere conseguenze negative per il bambino sia alla nascita che sul lungo termine: fattore di rischio di morte neonatale e infantile, sviluppo di malattie croniche e crescita e disturbi cognitivi.

I risultati dello studio si aggiungono al crescente corpo di prove sulla riduzione del peso alla nascita per l’uso di cannabis in gravidanza In particolare la ricerca fornisce la prova di un’associazione clinicamente rilevante tra l’uso materno prolungato di cannabis durante la gravidanza e il ridotto peso alla nascita del neonato, dello stesso ordine di grandezza rispetto a quella provocata dal fumo di tabacco.

I risultati in effetti potrebbero suggerire che è l’uso prolungato a causare più danni, mentre l’uso a breve termine non sembra indicare effetti negativi sugli esiti del parto.

Fonte
Gabrhelík R et al. Cannabis use during pregnancy and risk of adverse birth outcomes: a longitudinal cohort study. Eur Addict Res 2020. doi: 10.1159/000510821e

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