Cannabis e disturbi dell’umore

I giovani con disturbi dell’umore che usano e abusano di cannabis hanno un rischio maggiore di autolesionismo, morte per tutte le cause e per overdose involontaria e omicidio, secondo una ricerca condotta dall’Ohio State University Wexner Medical Center e dalla Ohio State University College of Medicine. I risultati dello studio sono pubblicati su JAMA Pediatrics.

Lo studio
L’analisi ha incluso 204.780 giovani (di età compresa tra i 10 e i 24 anni) con diagnosi di disturbi dell’umore tra il 1° luglio 2010 e il 31 dicembre 2017 e seguiti per un massimo di un anno fino alla fine dell’arruolamento o fino alla comparsa dell’evento autolesionista o della morte.

I ricercatori ed esaminato dati clinici e i certificati di morte per valutare l’incidenza di ’autolesionismo non fatale, la mortalità per tutte le cause, i decessi per suicidio, il sovradosaggio involontario, gli incidenti automobilistici e l’omicidio.

I risultati
Il disturbo da uso di cannabis è stato riscontrato nel 10,3% dei partecipanti ed era significativamente associato a una serie di caratteristiche, tra le quali:

  • età avanzata: (14-18 anni vs. 10-13 anni; RR aggiustato – RRA 9,35; IC 95%, 8,57-10,19; e 19-24 anni vs. 10-13 anni: RRA, 11,22; IC 95%, 10,27-12,26);
  • afroamericani (RRA, 1,39; IC 95%, 1,35-1,44);
  • Anamnesi precedente di autolesionismo (RRA, 1,66; IC 95%, 1,52-1,82);
  • sesso maschile (RRA, 1,79; IC 95%, 1,74-1,84);
  • ricoveri psichiatrici (RRA, 1,66; IC 95% 1,57-1,76);
  • visite al pronto soccorso psichiatrico (RRA, 1,54; IC 95%, 1,47-1,61);
  • disturbi bipolari o altri disturbi dell’umore (disturbi bipolari: RRA, 1,24; 95% CI, 1,21-1,29; altri disturbi dell’umore: RRA, 1,20; IC 95% 1,15-1,25).

Inoltre, dallo studio emerge l’associazione sia con l’autolesionismo non fatale (RRA 3,28; 95% CI, 2,55-4,22) sia con la mortalità per tutte le cause (RRA 1,59; IC 95% 1,13 -2,24), che include l’omicidio (RRA, 3,23; IC 95% 1,22-8,59) e la morte per sovradosaggio involontario (RRA, 2,40; IC 95% 1,39-4,16).

Riflessioni
Sfortunatamente, mentre questo studio osservazionale richiama l’attenzione su questa problematica tra i giovani, non è in grado di contribuire alla comprensione della causalità”, ha sottolineato l’autore Cynthia Fontanella, professore associato nel Dipartimento di psichiatria e salute comportamentale dell’Ohio State University College of Medicine.

Non solo i giovani con disturbi dell’umore di maggiore gravità potrebbero, infatti, essere più inclini a usare la cannabis rispetto ai giovani colpiti in modo meno grave, ma l’uso di cannabis può anche peggiorare i sintomi e interferire con il successo del trattamento dei disturbi dell’umore.

L’altro aspetto dello studio è quello che riguarda le politiche pubbliche. Fontanella e gli altri autori stanno pianificando un ulteriore approfondimento sul ruolo delle leggi sulla marijuana rispetto alla salute mentale dei giovani.

“L’uso e la dipendenza da marijuana sono comuni tra i giovani e i giovani adulti con disturbi dell’umore, ma l’associazione di questo comportamento con autolesionismo, suicidio e rischio di mortalità generale è poco compresa in questa popolazione già vulnerabile”, conclude Fontanella.

Fonte
Fontanella CA et al. Association of cannabis use with self-harm and mortality risk among youths with mood disorders. JAMA Pediatr. Published online January 19, 2021. doi:10.1001/jamapediatrics.2020.5494

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