La trasmissione verticale partoriente-neonato di SARS-CoV-2 è rara quando i neonati sono autorizzati al rooming in con madri affette da Covid-19, stando a una ricerca italiana pubblicata su JAMA Pediatrics.
“Dei 62 neonati, soltanto uno (1,6%) è stato contagiato dopo la nascita nella stessa stanza con la madre”, racconta Andrea Ronchi (Fondazione IRCCS Ca ‘Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano).
Tra l’altro, il bambino che ha acquisito l’infezione è nato dall’unica madre che ha sviluppato una malattia grave, suggerendo che il rooming-in sia più sicuro per le neomamme con una malattia più lieve, quando si seguivano comunque i protocolli di controllo dell’infezione.
Circa tre quarti dei bambini erano allattati esclusivamente al seno, hanno osservato i ricercatori, un fatto che suggerisce che il latte materno potrebbe aver svolto un ruolo protettivo. L’ipotesi è che la protezione possa essere stata trasferita attraverso la trasmissione diretta di IgA specifiche o indirettamente attraverso altri meccanismi di potenziamento dell’immunità.
Lo studio
Gli autori hanno condotto uno studio retrospettivo di coorte presso sei centri di maternità Covid-19 nella Regione Lombardia da metà marzo a inizio maggio 2020. Sono stati esclusi i neonati che hanno ricevuto un test PCR SARS-CoV-2 positivo il giorno dopo la nascita.
Le madri sono state definite infette da Covid-19 se hanno ricevuto un test positivo in qualsiasi momento tra 14 giorni prima del parto a pochi giorni dopo la nascita. In assenza di supporto respiratorio o supplementazione di ossigeno, con una temperatura inferiore a 38 °C e in condizioni tali bene da prendersi cura del proprio bambino, le madri erano considerate idonee al rooming-in.
Sin dall’inizio i medici hanno istruito tutte le neo-mamme sulle linee guida per il rooming-in, che includevano il lavaggio delle mani, l’allontanamento fisico e l’uso di una mascherina durante l’allattamento o la cura del bambino.
I bambini sono stati sottoposti a test PCR tramite tampone nasofaringeo entro 24 ore dalla nascita e di nuovo una settimana dopo, al momento della dimissione. È stato previsto un ulteriore controllo post-dimissione con un neonatologo 20 giorni dopo la nascita.
Nello studio sono stati inclusi un totale di 62 bambini nati da 61 madri. Nessuno dei bambini è risultato positivo al Covid-19 entro 24 ore dalla nascita. Circa il 95% dei bambini è stato allattato al seno in una certa fase e il 73% esclusivamente.
Tre quarti delle madri nello studio avevano un parto vaginale e l’età media della madre era di 32 anni. Circa il 72% delle madri arruolate nello studio è risultato positivo al Covid-19 al momento del parto, il 23% era sotto esame al momento del parto e il 5% sono stati diagnosticati 2-5 giorni dopo il parto a causa di sintomi emergenti. Tra le madri che sono risultate positive al Covid-19, il 55% era asintomatico.
Il commento
Le linee guida dell’American Academy of Pediatrics (AAP) emesse all’inizio della pandemia richiedevano la separazione temporanea tra madre e figlio. Ma l’AAP ha poi rivisto quelle linee guida, raccomandando alle madri di stare in camera con i loro bambini se in grado di prendersi cura di loro.
“La guida riveduta dell’AAP supporta anche la lezione fondamentale di questo studio”, hanno scritto Kaufman e Puopolo nell’editoriale di accompagnamento. “Per le madri che sono potenzialmente infettive con SARS-CoV-2 al momento del parto, dovrebbero essere prese misure preventive, poiché i neonati sono a rischio di contrarre il virus da madri realmente infettive”.
In conclusione, studi come questo stanno ponendo fine alla “zona priva di prove” rispetto alle linee guida neonatali Covid-19. “Per i neonati, questo accumulo di prove garantisce che, con le dovute precauzioni, possano restare dove dovrebbero: con le loro madri”.
Fonte
Ronchi A et al. Evaluation of rooming-in practice for neonates born to mothers with Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 infection in Italy. JAMA Pediatr. Published online December 07, 2020. doi:10.1001/jamapediatrics.2020.5086