Secondo i ricercatori della University of Western Australia, una minore consapevolezza rispetto al Covid-19 e condizioni sanitarie ed economiche peggiori potrebbero ridurre l’efficacia dei lockdown nei paesi in via di sviluppo.
La ricerca, pubblicata su Plos One, ha analizzato le statistiche sulla pandemia e sulle misure di blocco in tutto il mondo per valutare l‘impatto delle restrizioni durante la prima ondata della pandemia: come prevedibile, restrizioni più severe hanno generalmente portato a meno movimenti e meno casi e decessi confermati.
Nei paesi considerati meno sviluppati, con un’alta densità di popolazione, istruzione e servizi sanitari meno diffusi e di qualità più bassa, le persone sembravano muoversi meno durante i lockdown, ma questo non ha portato a un miglior contenimento del virus.
Dallo studio sembra emergere la necessità di integrare le restrizioni alla mobilità e alle attività con altre misure sanitarie e informative, specialmente nei paesi meno sviluppati, per combattere efficacemente la pandemia.
“Abbiamo verificato che severe restrizioni alla mobilità nelle prime due settimane dopo il primo caso identificato sono cruciali per contenere il contagio, specialmente nei paesi sviluppati come l’Australia. Ma per i paesi in via di sviluppo, ridurre la mobilità non è sufficiente”, spiega Tushar Bharati, coautore dello studio. “I risultati richiedono una risposta politica specifica per paese, adatta alla sua capacità istituzionale e alla situazione socio-economica”.
Un altro elemento non trascurabile è che oltre alla minore efficacia relativa della mobilità ridotta nel controllare la diffusione, il costo economico delle restrizioni nei paesi in via di sviluppo è stato anche più elevato. In uno scenario del genere “gli interventi comportamentali non farmaceutici, come la campagna di massa del Bangladesh sull’uso delle mascherine, diventano una necessità”, aggiunge Adnan Fakir, coautore dello studio
Le restrizioni sono state rispettate di più nei paesi più democratici con un livello più basso di corruzione percepita del proprio governo ed è risultata importante la comprensione da parte della popolazione dell’efficacia delle misure di restrizione nel contenere i contagi.
“Queste evidenze non solo aiuteranno a ottimizzare la nostra attuale risposta al Covid-19, ma ci prepareranno anche meglio ad affrontare future epidemie”, conclude Bharati.
Fonte
Fakir AMS et al. Pandemic catch-22: the role of mobility restrictions and institutional inequalities in halting the spread of COVID-19. PLOS ONE 2021; 16(6): e0253348.