Quotidianamente la Protezione civile presenta il rapporto sull’emergenza coronavirus, un rapporto in cui, oltre al numero dei nuovi contagi e dei guariti, compare il conto tragico dei morti giornalieri da Covid-19.
Quel numero ha dato però quasi subito l’impressione di rappresentare soltanto una parte dell’aumento della mortalità generale dovuta alla malattia, perché non può tenere conto delle morti riconducibili indirettamente all’epidemia. Di fronte a questa evidenza, i dati di mortalità raccolti dalle anagrafi comunali e confrontati dal Sistema di sorveglianza rapida della mortalità giornaliera – Sismg con quelli degli anni scorsi possono contribuire a fornire un quadro più chiaro della situazione attuale.
Il Sismg è stato sviluppato nell’ambito del Progetto del Ministero della Salute Azione centrale CCM – Piano Nazionale di Prevenzione Effetti Ondate di Calore) coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR Lazio, ASL Roma 1 nella sua funzione di Centro di Competenza nazionale della Protezione Civile.
ll Sismg è operativo in 33 città, è attivo tutto l’anno e permette di identificare in maniera tempestiva eventuali variazioni della mortalità attribuibili a diversi fattori (epidemie, esposizioni ambientali, socio-demografici) che modificano i valori giornalieri o il trend stagionale.
L’ultimo rapporto pubblicato ha analizzato i dati sull’eccesso di mortalità per tutte le cause dal primo febbraio al 20 marzo rispetto alla media dei 5 anni precedenti in 19 città, sparse su tutto il territorio italiano, da Nord a Sud.
Si osserva come il fenomeno riguardi in gran parte la fascia di popolazione più anziana (soprattutto gli ultrasettantacinquenni) e che l’eccesso di morti è maggiore nelle Regioni del Nord dove è scoppiata l’epidemia e si è registrato il grosso dei contagi. In particolare, le città di Milano e Brescia mostrano un incremento significativo di mortalità (+36% e +88% rispettivamente).
Col passare del tempo i numeri forniti dalle amministrazioni saranno sempre più decisivi, perché daranno un quadro generale dell’impatto reale dell’epidemia, incluso il peso relativo delle morti che sono collegate indirettamente.
Dalle conclusioni del rapporto del Sismg arriva anche la raccomandazione di occuparsi degli individui più fragili e anziani, i più esposti alle conseguenze dell’epidemia, e di potenziare il Sistema di sorveglianza rapida di mortalità, uno strumento prezioso che assieme all’Italia possiedono pochi altri paesi nel mondo.