Viviamo in un mondo sempre più denso di dati che governano la nostra realtà e che sono sempre più decisivi non soltanto nel determinare le nostre scelte di acquisto, ma anche come funzionano molti farmaci salvavita o come si comportano i sistemi di intelligenza artificiale o le regole del sistema dell’informazione.
E nel mondo dei dati spesso le conquiste della parità genere sono soltanto un’illusione. Le donne, ad esempio, hanno il 75 per cento di probabilità in più di soffrire per gli effetti collaterali di un medicinale e otto notizie su dieci parlano di uomini.
Prendendo spunto dal libro Per soli uomini (Codice Edizioni) scritto da Emanuela Griglié e Guido Romeo, durante la BAL Talk Eliana Ferroni (Referente del Gruppo di lavoro AIE sulla salute e la medicina di genere), Emanuela Griglié (Giornalista e coautrice di Per soli uomini), Paola Michelozzi (Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio), Guido Romeo [Giornalista e coautore di Per soli uomini] e Marina Davoli 8Direttore del Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio) hanno fatto una ricognizione nel mondo dei dati per rivelare il loro lato maschilista (a volte nascosto piuttosto bene), approfondendo i temi delle differenze di genere in epidemiologia, del bias di genere nella ricerca clinica e dello squilibrio a favore degli uomini nella letteratura scientifica.