Ma i ricercatori studiano davvero quello che serve ai pazienti?
Questa è la domanda che ha orientato gli ultimi anni della vita professionale e non solo di Alessandro Liberati, professore associato di Statistica Medica e Biometria presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, nonché fondatore del Centro Cochrane italiano, prematuramente scomparso il 1° gennaio 2012.
L’11 febbraio presso l’Auditorium Biagio D’Alba del Ministero della Salute si è svolta una BAL Talk proprio in onore di Alessandro Liberati, dal titolo “La ricerca clinica tra ragione e passione”, organizzata dalla Direzione generale della Ricerca e innovazione del Ministero della Salute, in collaborazione col Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio ASL Roma 1 e dal Pensiero Scientifico Editore.
Sono intervenuti: MARINA DAVOLI [Dipartimento di epidemiologia SSR del Lazio ASL Roma 1], GIUSEPPE IPPOLITO [Direzione della Ricerca e innovazione in sanità, Ministero della Salute], PAUL GLASZIOU [Centre for research in Evidence-based Practice, Bond University, Australia], NICOLA MAGRINI [Agenzia italiana del farmaco], FRANCESCO PERRONE [Struttura complessa Sperimentazioni cliniche, Fondazione Pascale], ELISA LIBERATI [THIS Institute, University of Cambridge], LUCIANA BALLINI [Regione Emilia-Romagna, Azienda Usl di Modena], PAOLA MOSCONI [IRCCS Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri], LUCA DE FIORE [Il Pensiero Scientifico Editore ], ANTONIO ADDIS [Dipartimento di epidemiologia SSR del Lazio ASL Roma 1].