James Bond, l’iconico personaggio nato dalla fantasia di Ian Fleming, forse è in grado di salvare il mondo, come ha ricordato il primo ministro inglese Boris Johnson in apertura della Climate Change Conference di Glasgow, ma come se la cava quando in ballo c’è la sua salute?
Nonostante i lunghi viaggi e l’apparente disinteresse per le faccende di salute, James Bond sembra alla fine uscirne sempre illeso. Secondo i dati raccolti da un team di ricercatori è solo questione di tempo però perché Bond è decisamente avventato quando si parla di sicurezza di viaggio.
Bousema e Graumans hanno analizzato ciascuna delle 86 missioni internazionali di Bond nel corso di 25 film e hanno confrontato quelle avvenute in paesi identificabili con le linee guida di viaggio dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. Solo un “viaggio nello spazio”, scrivono, “è stato escluso dall’analisi perché i consigli di viaggio per questa regione non sono attualmente disponibili”.
E hanno scoperto che la sua esposizione ad agenti infettivi è incredibilmente alta. Per cominciare, il documento pubblicato online sulla Travel Medicine and Infectious Disease attesta che l’agente britannico si è lavato le mani soltanto due volte nei suoi film, un livello che potrebbe farti ammalare anche dentro la tua stessa casa. Senza dimenticare la propensione di Bond per la frutta non lavata e le ostriche crude che rende la sua dieta un vero cocktail di agenti patogeni di origine alimentare.
Poi c’è il grave problema dell’alcolismo cronico, la scarsa attenzione al distanziamento sociale, la condivisione delle mascherine e la disabitudine ai repellenti anche nelle zone più soggette alle malattie trasmesse dagli insetti.
Insomma James Bond non è un modello di vita salutare… ma lui almeno non vive una volta sola.
Fonte
Graumans W et al. No time to die: an in-depth analysis of James Bond’s exposure to infectious agents. Travel Med Infect Dis 2021 Oct 16;44:102175. doi: 10.1016/j.tmaid.2021.102175. Epub ahead of print. PMID: 34662727.