A proposito di polipillola

Il trattamento combinato con polipillola più aspirina può ridurre gli eventi cardiovascolari del 40%. Questo in base ai risultati che sono stati appena pubblicati sul New England Journal of Medicine.

Lo studio
Il gruppo di ricerca, capitanato da Salim Yusuf (Population Health Research Institute, Canada), ha presentato i risultati della ricerca TIPS-3 che ha randomizzato 5713 persone (eta media 64 anni, più della metà indiani) senza malattie cardiovascolari ma classificate come a rischio intermedio o alto al punteggio INTERHEART. La polipillola usata nello studio conteneva 40 milligrammi di simvastatina, 100 milligrammi di atenololo, 25 milligrammi di idroclorotiazide e 10 milligrammi di ramipril (sostanzialmente una statina e tre antipertensivi).

Un braccio dello studio TIPS-3 ha testato la polipillola rispetto al placebo, un altro braccio la polipillola in combinazione con l’aspirina (75 mg al giorno) rispetto al placebo e un terzo braccio soltanto l’aspirina. L’esito principale era un punteggio composito che includeva morte per cause cardiovascolari (ictus, infarto) e insufficienza cardiaca, rianimazione dopo arresto cardiaco e rivascolarizzazione.

Al follow-up (che in media è stato di 4,6 anni) i livelli di colesterolo LDL erano inferiori di circa 19 mg per decilitro e la pressione sanguigna sistolica era inferiore di circa 5,8 mmHg nei gruppi che assumevano la polipillola con o senza aspirina rispetto al placebo.

L’outcome primario ha mostrato una differenza del 21% negli eventi nel gruppo polipillola (4,4%) rispetto al gruppo placebo (5,5%; HR 0,79; IC 95% 0,63-1,00). Gli eventi di esito primario si sono verificati in 116 partecipanti (4,1%) nel gruppo aspirina e in 134 (4,7%) nel gruppo placebo (HR 0,86; IC 95% 0,67-1,10).

La differenza nell’outcome primario era leggermente migliore quando veniva aggiunta l’aspirina, mostrando una differenza del 31% per la polipillola più aspirina; gli eventi si sono verificati in 59 partecipanti (4,1%) nel gruppo di trattamento combinato e in 83 (5,8%) nel gruppo con doppio placebo (HR 0,69; IC 95% 0,50-0,97).

Tutti i trattamenti avevano buoni profili di sicurezza, anche se ipotensione e vertigini erano più comuni nel gruppo polipillola più aspirina.

L’opinione di Richard Smith
Della polipillola ha parlato anche Richard Smith nel blog dell’NEJM. L’ex direttore della rivista – che tra l’altro, come dichiara nell’articolo, utilizza su stesso polipillola da più di un decennio – fu tra i primi a sponsorizzarla con convinzione 17 anni fa e continua ad esserne un forte sostenitore.

Smith ritiene che le prove accumulate in questi anni indichino ormai che la polipillola è in grado di ridurre gli eventi cardiovascolari e i decessi di almeno un terzo, probabilmente della metà in chi la assume regolarmente. “E in uno scenario in cui 18 milioni di persone all’anno muoiono per eventi cardiovascolari (l’80% dei decessi nei paesi a basso e medio reddito) e altri milioni restano con disabilità, l’uso diffuso della polipillola avrebbe un impatto importante”, commenta.

Storicamente la polipillola ha sofferto di “cattiva stampa”: le riserve dell’OMS che non l’ha mai realmente “digerita”, l’ostilità di big farma, la contrarietà dei cardiologi che, nonostante le evidenze, ritengono che i trattamenti su misura regolarmente monitorati debbano necessariamente essere migliori, la sanità pubblica che preferisce puntare sui cambiamenti dello stile di vita, anche quando per molte ragioni sistemiche la maggior parte delle persone non riesce a raggiungerli.

“La cosa ironica”, riflette Smith, “è che molte persone sui 60 e 70 anni finiscono per prendere la maggior parte dei componenti della polipillola (separatamente e in modo costoso) dopo che hanno avuto eventi cardiovascolari”.

Fonti
Yusuf F et al. Polypill with or without aspirin in persons without cardiovascular disease. November 13, 2020. DOI: 10.1056/NEJMoa2028220
Smith R. A new important study supports wider use of the polypill. BMJ opinion.  November 16, 2020.

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