Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of the American Heart Association, dormire un numero sempre variabile di ore ogni notte e addormentarsi in momenti diversi può aumentare il rischio di sviluppare l’aterosclerosi tra gli adulti oltre i 45 anni rispetto alle persone con abitudini di sonno più “coerenti. Si tratta di una delle prime indagini che fornisce prove di una connessione tra durata del sonno e momento dell’addormentamento irregolari e aterosclerosi.
L’analisi ha incluso più di 2000 adulti, età media 69 anni, privi di malattie cardiovascolari cliniche e provenienti dal Multi‐Ethnic Study of Atherosclerosis (MESA).
Tra il 2010 e il 2013 i partecipanti hanno indossato un dispositivo da polso che rilevava quando dormivano e quando erano svegli. Gli è stato anche chiesto di completare un diario del sonno per sette giorni consecutivi. A domicilio si è aggiunto uno studio di una notte per misurare i disturbi del sonno che coinvolgono la respirazione, le fasi del sonno, i risvegli e la frequenza cardiaca. La durata del sonno è stata definita come la quantità totale di tempo trascorso a letto completamente addormentati, mentre il “tempo del sonno” è stato descritto come il momento in cui una persona si addormenta ogni notte.
I ricercatori hanno valutato la presenza di placca nelle arterie misurando: accumulo di placca aterosclerotica calcificata nelle arterie (calcio dell’arteria coronaria); accumulo di placca aterosclerotica nelle arterie del collo (presenza di placca carotidea); spessore dei due strati interni delle arterie del collo (spessore intima-media carotideo); e arterie periferiche ristrette (l’indice caviglia brachiale).
I dati valutati includevano anche informazioni provenienti da cartelle cliniche e questionari dei partecipanti, come età, sesso, razza ed etnia, istruzione, reddito annuo, orario di lavoro, abitudine al fumo, consumo di alcol, attività fisica, indice di massa corporea, pressione sanguigna, abitudini del sonno e abitudini orari di lavoro (turno di notte vs. turno diurno, ad esempio).
I partecipanti con durata del sonno irregolare (oltre le 2 ore) in una settimana avevano una probabilità 1,4 volte maggiore di avere punteggi elevati di calcio dell’arteria coronarica rispetto a quelli con durate del sonno più costanti – punteggio misura la quantità di placca calcificata nelle arterie che rappresenta la principale causa di eventi cardiovascolari come infarti e ictus –, una probabilità 1,12 volte maggiore di avere placca carotidea e una probabilità quasi 2 volte maggiore di avere risultati anomali da un indice caviglia-brachiale.
I partecipanti con tempi di sonno più irregolari, che variavano cioè di oltre di 90 minuti in una settimana, avevano una probabilità 1,43 volte maggiore di avere punteggi elevati di calcio dell’arteria coronarica rispetto a quelli con tempi di sonno più regolari, che variavano di 30 minuti o meno in una settimana. Son state trovate poche prove che collegassero l’irregolarità del tempo del sonno con altri marcatori di malattie cardiovascolari.
La natura trasversale dello studio – il fatto che il sonno e l’aterosclerosi siano stati misurati contemporaneamente – rappresenta un limite dell’analisi perché i ricercatori non sono stati in grado di valutare se una maggiore irregolarità del sonno rappresenti effettivamente la causa dello sviluppo dell’aterosclerosi. I risultati, tuttavia, spiegano gli autori, forniscono nuovi elementi di studio e supportano la ricerca per capire meglio l’irregolarità del sonno e l’impatto sul rischio di malattie cardiovascolari.
Il tema del sonno sta progressivamente occupando sempre maggiori spazi di interesse. Recentemente è stato aggiunto alle raccomandazioni essenziali dell’American Heart Association per migliorare e mantenere una salute cardiovascolare ottimale. L’Associazione suggerisce che gli adulti dovrebbero dormire 7-9 ore a notte perché un sonno adeguato favorisce la guarigione, migliora la funzione cerebrale e riduce il rischio di malattie croniche.
Fonte
Full KM, Huang T, Shah NA et al. Sleep irregularity and subclinical markers of cardiovascular disease: the Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis. J Am Heart Assoc 2023;12(4):e027361.