Con l’eccezione della paroxetina, l’uso a lungo termine della maggior parte degli antidepressivi non aumenta il rischio di demenza, queste solo le conclusioni a cui giunge una recente ricerca pubblicata sul Journal of American Geriatrics Society.
I risultati vengono da uno studio di coorte prospettico che ha coinvolto 3059 anziani (età ˃65 anni) che hanno ricevuto assistenza presso il Kaiser Permanente Washington, un servizio di assistenza sanitaria no profit statunitense. I partecipanti hanno usato inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) come la paroxetina, antidepressivi triciclici e antagonisti della serotonina e inibitori del reuptake (SARI). I ricercatori hanno utilizzato i dati di Kaiser Permanente per calcolare l’esposizione cumulativa ai farmaci, definita come dosi giornaliere standardizzate totali (TSDD), su finestre temporali di 10 anni. Il TSDD è stato categorizzato in: nessun uso, da 1 a 90, da 91 a 365, da 366 a 1,095, e >1,095 (>3 anni di uso giornaliero).
Durante un periodo medio di follow-up di 7,7 anni, il 25,3% dei partecipanti ha sviluppato demenza e il 21,5% ha sviluppato una possibile o probabile malattia di Alzheimer. In generale non è stato trovato alcun legame tra le varie classi di antidepressivi e il rischio di demenza, indipendentemente dall’esposizione cumulativa agli antidepressivi.
C’è stata soltanto un’eccezione. Rispetto all’assenza di uso di antidepressivi, la paroxetina è stata associata a un aumentato rischio di demenza con qualsiasi esposizione (0-90 TSDD: HR=1,69, 95% IC = 1,18-2,42; 91-365 TSDD: HR=1,40, IC 95%=0,88-2,23; 366-1095 TSDD: HR=2,13, IC 95%=1,32-3,43; ≥1095 TSDD: HR=1,42, IC 95%=0,82-2,46). Analizzando i dati relativi ai partecipanti con depressione (n=1,210), l’uso di paroxetina è stata associata ad un rischio ancora più alto di demenza rispetto al non uso.
Gli autori, sulla base di questi risultati, hanno suggerito che il farmaco possa aumentare il rischio di demenza indipendentemente dalla durata dell’uso e hanno quindi avvertito i prescrittori di usare cautela nel prescriverlo agli anziani, soprattutto quelli affetti da depressione.
Al contrario, i SARI come il trazodone erano legati a un rischio di demenza lievemente ridotto. Le proprietà neuroprotettive del trazodone sono emerse in fase preclinica, ma sono necessarie ulteriori indagini per confermare l’associazione.
“I farmaci non anticolinergici più usati in età avanzata non sembrano essere associati al rischio di demenza”, hanno concluso gli autori. “Tuttavia la paroxetina e altri antidepressivi anticolinergici possono rappresentare delle eccezioni negli individui più anziani”.
Fonte
Heath L et al. Cumulative antidepressant use and risk of dementia in a prospective cohort study. J Am Geriatr Soc 2018 Sep 17. doi: 10.1111/jgs.15508. [Epub ahead of print]
Giampietro
20 Maggio 2019molto interessante e puntuale