Giovedì 15 settembre 2016, dalle 18.00 alle 20.00, si svolgerà a Roma la nona BAL Talk “Digital epidemiology. Implicazioni e potenzialità”. Interverranno Alberto Tozzi (OPBG), Daniela Paolotti (Fondazione ISI), Caterina Rizzo (CNESPS).
Le fonti digitali dei dati, se ben sfruttate, possono fornire informazioni tempestive di interesse epidemiologico.
Molto di quel che facciamo e diciamo lascia una traccia digitale, dalle ricerche in rete, ai tweet, ai “mi piace” su Facebook. Tra tutte queste informazioni, molte riguardano comportamenti rilevanti dal punto di vista epidemiologico. “L’osservazione dei movimenti spaziotemporali di milioni di persone durante epidemie, l’individuazione rapida di una insolita malattia respiratoria in un remoto villaggio, la stima quasi in tempo reale delle attività in rete relative all’influenza e la valutazione del ‘sentiment’ nei confronti delle vaccinazioni durante i preparativi per affrontare una pandemia”, si legge in un articolo pubblicato su PLoS Computational Biology del 2012, “sono tutti esempi della realizzazione di questo potenziale (…) Queste risorse online forniscono un quadro della salute globale spesso diverso da quello rappresentato dai sistemi di sorveglianza tradizionali”.
La disponibilità di questa imponente quantità di dati comporta problemi dal punto di vista tecnico, ma anche inerenti alla privacy; sono inoltre necessarie professionalità nuove.
La prima esperienza di ricerca volta a verificare una convergenza tra informazioni desunte dall’analisi delle interrogazioni su internet e dati epidemiologici è quella condotta nel 2003 da Gunther Eysenbach, ricercatore del Centre for Global eHealth Innovation di Toronto. L’ipotesi che Eysenbach intendeva convalidare era che tra la manifestazione precoce della sintomatologia e la convalida della diagnosi da parte del medico intercorresse un tempo durante il quale era comunque possibile – con l’uso intelligente del web – ricavare informazioni utili a predire lo stato di salute della popolazione; dati che potevano rivelarsi utili per rendere più tempestiva la messa in atto di strategie di Sanità pubblica volte a prevenire la diffusione di patologie trasmissibili. I dati raccolti dal Centro di Toronto evidenziavano la convergenza tra il trend delle ricerche in internet con keyword riguardanti l’influenza, la diagnosi clinica di sindrome influenzale e la conferma di laboratorio.
Lo studio pilota di Eysenbach è stato preso a modello da altri ricercatori che, negli ultimi anni, hanno applicato il metodo a diversi contesti o allo stesso ambito della diffusione delle epidemie di influenza o di sindrome influenzale. In un grafico pubblicato da Ginsberg et al. su Nature nel 2009, si vede come l’andamento delle ricerche su internet risultava praticamente sovrapponibile ai casi segnalati dai medici statunitensi. I dati pubblicati su Nature erano stati raccolti da un’équipe di cui facevano parte ricercatori di Google, che da tempo monitorizzavano le query impostate sul motore di ricerca.
Alcuni importanti indicatori delle dinamiche dei dati sanitari li troviamo anche nei social media che si sono affermati in questi anni. Il caso di Twitter è emblematico. Nato come spazio dove l’utente avrebbe potuto “semplicemente” comunicare “cosa sto facendo adesso?”, è diventato uno dei fenomeni più eclatanti del web 2.0. Con la funzionalità “See what people are saying about” è possibile avere una panoramica in tempo reale non soltanto dei pattern di comunicazione tra gli utenti, ma anche della percezione soggettiva del proprio stato di salute…
Questi alcuni degli argomenti affrontati nella prossima BAL Talk sulla “Digital epidemiology”, a Roma giovedì 15 settembre.
Interverranno:
Alberto Tozzi, pediatra ed epidemiologo, è Responsabile dell’Unità di Progetto di Telemedicina all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Daniela Paolotti, ricercatrice presso la Fondazione ISI – Istituto per l’Interscambio Scientifico di Torino, coordina la rete europea di sistemi di sorveglianza dell’influenza basata sul web Influenzanet.
Caterina Rizzo (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, CNESPS, Istituto Superiore di Sanità). Epidemiologa , è la coordinatrice di Influnet, il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza.

BAL Talk 9 (PDF 659 KB)
Digital epidemiology | Implicazioni e potenzialità
Dipartimento di Epidemiologia
del SSR – Regione Lazio
Roma, Via Cristoforo Colombo, 112
Scala A – Piano II
Giovedì 15 settembre 2016
dalle ore 18.00 alle ore 20.00
Fonti e approfondimenti
Ginsberg J, et al. Detecting influenza epidemics using search engine query data. Nature 2009;457:1012-4. doi:10.1038/nature07634
Salathé M, Bengtsson L, Bodnar TJ, et al. Digital Epidemiology. PLoS Comput Biol 2012; 8(7): e1002616. doi:10.1371/journal.pcbi.1002616
De Fiore L. Le mappe della salute, Roma, 2010.
Institute for Scientific Interchange Foundation. Computational Epidemiology.