Il test per l’HPV (human papillomavirus) in donne con risultati alterati al Pap test aiuta a formulare una diagnosi più veloce e accurata di possibili lesioni precancerose. È quanto conclude uno studio condotto dalla Queen Mary University di Londra e dal Comprehensive Cancer Center dell’Università del New Mexico (UNM).
Sono dati rilevanti, anche in considerazione del fatto che in Italia il Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 prevede che entro il 2018 tutti i programmi di screening per il carcinoma del collo dell’utero passino dal Pap test al test HPV come test primario per le donne dai 30-35 anni, in modo progressivo e programmato (qui, un approfondimento). Inoltre, le donne dovrebbero ricevere a domicilio la lettera di invito per fare il prelievo cervico-vaginale (che è uguale per i Pap test e HPV test). Le donne in fascia di età compresa fra 25 e 29-34 anni continuano a essere invitate a fare il Pap test ogni 3 anni (alcuni programmi utilizzano il test HPV dai 30 anni altri dai 35 anni); le donne in fascia di età compresa fra 30-35 e 64 anni sono invitate a fare il test HPV ogni 5 anni.
Lo studio, pubblicato su JAMA Oncology, ha utilizzato dati provenienti dal New Mexico HPV Pap Registry statunitense relativi a 457.317 donne. In 20,677 (4.5%) di queste il PAP test aveva evidenziato cellule atipiche squamose di incerto significato (ASCUS, “atypical squamous cells of undetermined significance”). Nell’80,6% delle donne con ASCUS è stato eseguito il test per l’HPV.
Nel corso dei 5 anni successivi, lesioni di grado CIN 1 sono state individuate nell’11.6% delle donne sottoposte al test per l’HPV e nel 6.6% di quelle che non erano state sottoposte a questo test. Lesioni di grado CIN 3 o superiori sono state individuate rispettivamente nel 2.5% e nel 2.2%. Il tempo necessario per quest’ultima diagnosi è stato rispettivamente di 103 giorni e di 393 giorni. Nelle donne sottoposte al test per l’HPV sono state eseguite anche più biopsie (55.8% in più) e più procedure di escissione elettrochirurgica ad ansa (LEEP, Loop Electrosurgical Exicision Procedure)(20% in più).
Va sottolineato che si tratta di uno studio osservazionale, per cui è possibile che ci siano fattori, quali i differenti rischi al baseline o differenze socioeconomiche, che non sono stati valutati, tuttavia, come afferma la coordinatrice dello studio, Cosette Wheeler, “questa è la prima valutazione globale, a oggi, sul ruolo del test per l’HPV negli esiti a lungo termine in presenza di cellule atipiche squamose di incerto significato (…) i benefici di questo test superano i rischi, che però è importante comprendere e quantificare”. Come abbiamo visto, per esempio, ci sono state più biopsie nelle donne sottoposte al test: molte di queste hanno evidenziato lesioni di basso grado che sarebbero potute regredire spontaneamente. C’è dunque il rischio, in questi casi, di sovratrattamento. Per contro, come fa notare Jack Cuzick, primo autore dell’articolo “lo studio mostra che sapere se la donna è positiva all’HPV può aiutare a stabilire l’eventuale necessità di sottoporla a ulteriori accertamenti, selezionare il trattamento più efficace, l’utilizzo delle risorse per donne che ne hanno più bisogno”. Infatti, come concludono gli autori “virtualmente tutte le lesioni di alto grado sono state rilevate nel 43.1% delle donne positive per l’HPV, il che fa sì che la colposcopia e le relative risorse siano concentrate sui chi ne ha più bisogno”.
Fonte:
Cuzick J; Myers O; Lee JH et al. Outcomes in women with cytology showing atypical squamous cells of undetermined significance with vs without Human Papillomavirus testing. JAMA Oncol Published online June 22, 2017. doi:10.1001/jamaoncol.2017.1040
Meijer CJLM, Snijders PJF. HPV triage of women with atypical squamous cells of uncertain significance. JAMA Oncol Published online June 22, 2017. doi:10.1001/jamaoncol.2017.1522
Per approfondire:
GISCi – Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma: Il Nuovo Programma di Screening con il Test HPV sostituisce il Pap-test
Altre risorse sul sito del GISCi – Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma.