Quali farmaci usano le donne in gravidanza? Usano farmaci potenzialmente teratogeni o a rischio inappropriatezza?
Uno studio condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR Lazio e dal Reparto Salute della Donna e dell’età Evolutiva, CNESPS, Istituto Superiore di Sanità fotografa la situazione.
Lo studio. È stato effettuato uno studio retrospettivo di popolazione generale arruolata da Sistemi Informativi Sanitari e una Indagine campionaria di conoscenza, attitudine e pratica rivolta a campioni rappresentativi di donne che partoriscono, alle quali è stato distribuito un questionario.
Lo studio di popolazione ha riguardato tutte le donne di età 18-45 anni, residenti nel Lazio al momento del parto, che hanno partorito nelle strutture ospedaliere della regione tra gennaio 2008 e dicembre 2012, per un totale di 189.923 donne.
L’indagine di conoscenza attitudine e pratica ha coinvolto invece 562 donne provenienti da 3 ospedali del Lazio (Ospedale Belcolle di Viterbo, Ospedale Fatebenefratelli di Roma e Ospedale Santa Maria Goretti di Latina).
I risultati. Ursula Kirchmayer (Dipartimento di Epidemiologia del SSR Lazio) riassume in una videointervista i principali risultati dello studio.
Nell’81% delle gravidanze la madre assume almeno un farmaco, senza considerare vitamine e minerali.
Tra i farmaci più usati: il ferro e i suoi derivati e gli antibiotici.
L’uso di farmaci teratogeni o inappropriati è molto limitato, attenzione tuttavia a:
In conclusione, il consumo di farmaci potenzialmente teratogeni o a rischio di inappropriatezza clinica risulta limitato, ma esiste la possibilità di migliorare l’appropriatezza prescrittiva di alcune classi di farmaci.
Fonti e risorse:
Per approfondire l’argomento si può visitare il sito Consumo di farmaci in gravidanza e appropriatezza prescrittiva nella Regione Lazio, dove sono raccolti video, materiali informativi e le seguenti slide
Segnaliamo anche il sito AIFA Farmaci e gravidanza.
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