La revisione sistematica pubblicata su PLOS Medicine di un gruppo di ricercatori dell’Università di Göteborg mostra che il trattamento con estrogeni in menopausa ha sia lati positivi che lati negativi per la salute delle donne.
L’attenzione dello studio si concentra sui vari aspetti della salute delle donne associati alla terapia ormonale della menopausa (MHT) che prevede la sostituzione degli estrogeni. A parte il sollievo dai classici sintomi come le vampate di calore e la sudorazione notturna, il trattamento è piuttosto controverso rispetto agli effetti sulla salute.
Nella revisione stati inclusi tutti gli effetti dell’MHT sulla salute riscontrati nelle precedenti revisioni sistematiche fino al 2017 con un’analisi critica delle prove e dei metodi.
La ricerca ha mostrato che le donne che ricevono MHT sono a minor rischio di fratture ossee, diabete e cancro dell’esofago, dello stomaco e del colon. Ma il loro rischio di contrarre ictus, coaguli di sangue, malattie della cistifellea e cancro al seno e alle ovaie è chiaramente più alto.
Dal punto di vista della qualità delle prove, il livello delle revisioni sistematiche è basso o solo moderatamente buono.
In particolare sono deboli i dati clinici che suggeriscono che il trattamento con estrogeni in menopausa riduca il rischio di malattia coronarica. Altrettanto non conclusiva è stata la ricerca sull’impatto della MHT sulla mortalità complessiva nelle donne fino a 60 anni, o nei dieci anni successivi all’ultimo periodo mestruale.
In sintesi, “il trattamento ormonale in menopausa ha un complesso equilibrio tra benefici e rischi per la salute, e la valutazione complessiva che abbiamo fatto è stata che la qualità delle revisioni sistematiche disponibili varia da moderata a scarsa”, spiega Guo -Qiang Zhang, autore dello studio.
Secondo le linee guida attuali alle donne può essere offerto un trattamento con estrogeni per i sintomi più fastidiosi della menopausa e per scopi preventivi se il loro rischio di osteoporosi è elevato, purché il rischio di malattie cardiovascolari sia basso e non ci siano altri motivi per rifiutare l’MHT.
“L’intero spettro di effetti, insieme ai valori e alle preferenze delle donne, deve essere preso in considerazione nelle decisioni terapeutiche. Possono essere previste anche terapie non ormonali. I ricercatori attivi dal punto di vista clinico dovrebbero anche valutare la forza delle prove nelle revisioni sistematiche”, conclude Zhang.
Fonte
Zhang G-Q et al. Menopausal hormone therapy and women’s health: An umbrella review. Published: August 2, 2021.