La rivista Lancet ha recentemente istituito una apposita commissione sui farmaci essenziali con l’obiettivo di stabilire quali sono i progressi fatti nell’elaborazione delle liste dei farmaci, quali sfide sono rimaste aperte, quali sono le lezioni apprese e in che misura influiranno sulle politiche future e come si possono impostare le politiche sanitarie in modo da promuovere la copertura sanitaria universale e contribuire all’agenda globale per lo sviluppo sostenibile.
I dibattiti sull’accesso alle medicine talvolta si sono, erroneamente, concentrati sui paesi a basso e medio reddito. Ma la commissione del Lancet mostra che quello dell’accesso alle medicine è un tema di rilevanza globale, a prescindere dal PIL. Il report formula una serie di raccomandazioni per far sì che i farmaci essenziali siano un pilastro dell’agenda globale per la salute e per tradurre le politiche sanitarie in vantaggi significativi e sostenibili per le popolazioni di tutto il mondo.
L’attenzione della commissione si è concentrata su cinque aree di interesse:
- assicurare la copertura per un pacchetto di farmaci essenziali
- rendere i farmaci accessibili
- assicurare la qualità dei farmaci
- promuovere un uso appropriato dei farmaci
- sviluppare nuovi farmaci
Nell’ambito di queste cinque aree è rimasta costante l’attenzione all’equità dell’accesso, al rafforzamento delle istituzioni e alla promozione dell’accountability. Il discorso sui farmaci essenziali è strettamente collegato alla sostenibilità economica della copertura sanitaria universale, alla protezione e alla promozione dei diritti umani.
Uno dei dati più rilevanti emersi dal lavoro della commissione è che, nei paesi a basso e medio reddito, con 1-2 dollari al mese per persona, tutti potrebbero avere accesso a un paniere di circa 200 farmaci essenziali: purtroppo la maggior parte dei paesi a basso reddito spende molto meno e soffre di una mancanza strutturale di accesso ai farmaci essenziali. I paesi a basso reddito rappresentano un quinto della popolazione globale e lo 0,5% delle spese farmaceutiche. All’estremo opposto, due terzi delle spese farmaceutiche globali sono dei paesi ad alto reddito, che rappresentano il 17% della popolazione mondiale.
Un’altra questione sotto i riflettori della Commissione è quella relativa ai nuovi farmaci inseriti nella lista pubblicata recentemente dall’OMS, per la maggior parte sotto brevetto: “Anche se il numero e la proporzione dei farmaci essenziali sotto brevetto può sembrare basso, l’impatto generale può essere enorme”, si legge in uno dei commenti del Lancet, “e come viene sottolineato dalla Commissione, i prezzi elevati per i farmaci oncologici e l’epatite C riguardano tutti i paesi”. A dimostrazione che la lista OMS interessa anche i paesi a alto reddito, molto più che in passato, quando vi erano inclusi soprattutto farmaci per le principali malattie infettive, mentre ora sono inclusi anche molti farmaci per le malattie croniche non trasmissibili.
Per assicurare una copertura sanitaria universale è necessario evitare sprechi e promuovere un uso appropriato dei farmaci, che significa far sì che si prescriva il farmaco giusto, alla dose corretta, nei tempi e per la durata dovuti. I problemi nell’uso dei farmaci riguardano il sovrautilizzo (come nel caso degli antibiotici), il sottoutilizzo (come, in molti paesi, nel caso degli oppioidi per gestire il dolore severo), l’utilizzo sbagliato (come per esempio farmaci teratogeni durante la gravidanza ) o l’uso di farmaci inutilmente costosi (utilizzo di farmaci di marca quando esistono farmaci generici a basso costo della stessa qualità). La promozione di un uso appropriato dei farmaci richiede strategie che coinvolgano tutte le parti in causa, dai pazienti stessi, all’industria farmaceutica e alle istituzioni.
La parte conclusiva del report denuncia la crisi dell’attuale sistema di ricerca e sviluppo di nuovi farmaci che “sta fallendo nella produzione dei farmaci necessari che rispondano ai bisogni di salute di milioni di persone in tutto il mondo”. Sarebbe compito dei governi allearsi e produrre una lista dei farmaci essenziali mancanti, nell’ottica della copertura sanitaria universale, e poi, insieme alle ONG e all’industria, mettere in moto i meccanismi finanziari necessari per la ricerca e lo sviluppo.
Il report della Commissione vuole essere una tabella di marcia per aiutare i paesi a realizzare la copertura sanitaria universale. “Il prossimo passo sarà quello di mettere insieme tutti coloro che hanno un interesse nei farmaci essenziali e superare le differenze storiche e organizzative con pragmatismo e trasparenza. È arrivato il momento di trovare soluzioni tempestive per assicurare un accesso equo a farmaci essenziali di qualità e a prezzi accessibili.”
Sul Lancet, alla pagina “Essential medicines” sono raccolti il report della commissione e i relativi commenti ed editoriali.
Di farmaci essenziali si era già parlato nel corso della riunione annuale della Associazione Alessandro Liberati – Network Italiano Cochrane.
Fonti
Wirtz WJ et al. Essential medicines for universal health coverage. Lancet, published November 7 2016 DOI: http://dx.doi.org/10.1016/S0140-6736(16)31599-9
Das P, Horton R. Essential medicines for universal health coverage. Lancet, published: November 7, 2016 DOI: http://dx.doi.org/10.1016/S0140-6736(16)31907-9
Vedi anche
Maria Rita Montebelli. I farmaci essenziali secondo Lancet: 201 quelli indispensabili e dovrebbero essere garantiti a tutti. Anche perché il costo non è più un problema solo dei Paesi poveri. Quotidiano Sanità, 13 novembre 2016.
Lancet, report sui farmaci essenziali: “Garantirli a tutti costerebbe 2 $ al mese”. RIF day, 9 novembre 2016.
Videointervista a Nicola Magrini; Lista OMS dei farmaci essenziali