GRADE, linee guida e epidemiologia ambientale

Il 14 giugno si è svolto a Roma il seminario Uso del sistema GRADE per la valutazione dell’evidenza scientifica in campo clinico e ambientale tenuto dal prof. Holger Schünemann (Department of Clinical Epidemiology & Biostatistics, McMaster University, Canada) e organizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR Regione Lazio.

Abbiamo chiesto a Laura Amato (DEP Lazio) una breve introduzione al seminario: “In questo momento ci sembra particolarmente opportuno fare una riflessione su come vengono prodotte le linee guida anche in Italia, proprio alla luce del recente decreto che prevede che le società scientifiche possano produrre le linee guida che poi vengono pubblicate sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità. Inoltre nel nostro dipartimento c’è anche una buona esperienza nel campo dell’epidemiologia ambientale e il metodo GRADE sta cercando proprio in questo periodo di sviluppare un sistema per la valutazione della qualità delle prove anche in studi che non sono studi controllati randomizzati, che sono tipicamente quelli che si trovano quando si valutano studi di tipo ambientale.Ci è sembrato quindi opportuno, avendo la possibilità di avere Holger Schünemann qui a Roma, organizzare un seminario al dipartimento.”

Alcune considerazioni conclusive di Marina Davoli (DEP Lazio): “Questo seminario sul GRADE, sia in epidemiologia ambientale, sia in epidemiologia clinica, ci dimostra quanto le due epidemiologie siano molto più simili di quello che tante volte si pensa e quanto il problema centrale è, in entrambi i casi, quello di dimostrare quanto una relazione tra una esposizione, nel caso dell’epidemiologia ambientale, oppure un intervento, nel caso dell’epidemiologia clinica, abbia una relazione causale con l’effetto che determina. In fondo, anche il nuovo approccio del GRADE nella valutazione della qualità delle prove, e non dei singoli tipi di disegno di studio, va verso  quello che Iain Chalmers ci ha insegnato, che la scienza è cumulativa, e che quindi ogni piccolo pezzetto di scienza deve contribuire e fa parte della valutazione della conoscenza”.

Videointervista a Laura Amato e Marina Davoli:
GRADE, linee guida e epidemiologia ambientale

 

 

1 commento

  1. Domenico toraldo
    6 Luglio 2016

    Mi sembra una buona strada da percorrere. Questo metodo si deve estendere alle attuali linee guida di trattamento delle varie malattie compresa la BPCO.
    Le evidenze scientifiche sono discutibili e cio permette ad ogni Azienda farmaceutica di proporre una visione particolare di ogni tipo di trattamento farmacologico. Noi clinici se non ci difendiamo studiando bene gli studi proposti siamo alla mercé degli informatori.
    Questo metodo che non conosco,potrebbe aiutarci ad orientare meglio le prescrizioni dei farmaci in modo corretto.
    Grazie delle future informazioni ed aggiornamenti
    Toraldo D M

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