Quali i principali articoli in medicina del 2016? Quali i più noti? Quali le principali novità? Le liste possono basarsi su criteri oggettivi (numero di citazioni, numero di visualizzazioni, risonanza sui media) e soggettivi.
Decisamente oggettiva è la classifica annuale di Altmetric: dà conto della popolarità in rete degli articoli scientifici. Sul podio troviamo Barack Obama, con l’articolo sulla riforma sanitaria che porta il suo nome pubblicato sul JAMA. Medaglia d’argento per l’analisi del BMJ sugli errori medici che sarebbero, negli USA, la terza causa di morte. Nella classifica generale il terzo posto spetta alle suggestive onde gravitazionali. Tra le 100 notizie al top ne troviamo ben sei sul virus Zika: le minacce per lo sviluppo neurologico dei feti e la diffusione del virus in Brasile, paese che ha ospitato le ultime Olimpiadi, hanno sicuramente contribuito alla vivissima attenzione sull’argomento. Grande risonanza, come di consueto, anche per gli articoli sugli stili di vita e sui determinanti socioeconomici della salute. Sintetizzando: negli USA le persone nelle fasce di reddito più basse hanno una speranza di vita inferiore di 10-15 anni (JAMA), l’obesità, nei paesi più ricchi, è legata a peggiori condizioni socioeconomiche. Tra i tanti benefici dell’attività fisica, c’è quello di diminuire il rischio di tumori (JAMA Internal Medicine). Anche la lettura contribuirebbe alla longevità (Social Science & Medicine), mentre la solitudine (Heart ) incide negativamente sulla salute mentale e sul rischio di patologie cardiache. Il sito di Altmetric dà anche i numeri sui paesi di appartenenza degli autori dei cento articoli più citati: l’Italia si colloca al 4° posto (139), dopo USA (847), Regno Unito (298), Germania (187).
Il New Yorker propone una selezione di notizie a cura di Jerome Groopman, giornalista e ricercatore al Beth Israel Deaconess Medical Center, all’insegna di una rigorosa sperimentazione. Tra le sue segnalazioni, lo studio ProtecT, pubblicato sul New England Journal of Medicine, che ha confrontato radioterapia, chirurgia radicale e osservazione vigile nella gestione del cancro della prostata. Un articolo che fornisce dati molto attesi relativamente agli esiti legati ai tre approcci e che ha avuto anche un’ampia risonanza in rete: più che dare certezze, fornisce delle informazioni che possono orientare le scelte di medici e pazienti. Non resta che leggerlo. Sempre sul NEJM, Groopman segnala una ricerca svedese dalla quale emerge che l’intervento di fusione spinale non è superiore a altri interventi chirurgici nelle malattie degenerative della colonna: non è superiore, ma è molto più costoso, richiede degenze più lunghe ed è associato a maggiori complicazioni. Un caso emblematico delle tante pratiche la cui appropriatezza viene messa in discussione dai risultati di ricerche rigorose, che spesso faticano a tradursi in cambiamenti nella pratica clinica.
Chiudiamo con uno sguardo al futuro. Più fonti, dal Lancet a Newsweek al Guardian, segnalano come molto promettenti i progressi compiuti nel 2016 nell’editing genetico e nelle sue applicazioni: una nuova versione modificata della tecnica di editing genetico, CRISPR-Cas9, è in grado di intervenire su singole basi del DNA senza introdurre errori. L’applicazione potrebbe essere usata in futuro per le patologie genetiche dovute a singole mutazioni. Sono in programmazione i primi trial sugli esseri umani, a partire dalla Cina che sta avviando una sperimentazione sul tumore del polmone.
Fonti:
Hamdy FC et al. 10-Year outcomes after monitoring, surgery, or radiotherapy for localized prostate cancer. N Engl J Med 2016; 375:1415-1424October 13, 2016DOI: 10.1056/NEJMoa1606220
Donovan JL. Patient-reported outcomes after monitoring, surgery, or radiotherapy for prostate cancer. N Engl J Med 2016; 375:1425-1437October 13, 2016DOI: 10.1056/NEJMoa1606221
Försth P et al. A randomized, controlled trial of fusion surgery for lumbar spinal stenosis. N Engl J Med 2016; 374:1413-1423.