La carenza di medici specializzati in cure palliative è un problema che affligge molti paesi in tutto il mondo. Questa situazione ha creato un vuoto nella fornitura di servizi di cure palliative, limitando l’accesso ai servizi per coloro che ne hanno bisogno.
Le cure palliative non riguardano solo il controllo del dolore. Si tratta di un approccio olistico alla cura dei pazienti, che tiene conto di tutti gli aspetti della loro vita, tra cui il benessere psicologico, sociale e spirituale. Le cure palliative si concentrano sulla gestione dei sintomi e sulla qualità della vita dei pazienti.
I medici che si specializzano nelle cure palliative possono fornire supporto per aiutare i pazienti a far fronte a questi aspetti della loro vita e ad affrontare il loro futuro con più serenità.
In data 27 maggio 2022 il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato il decreto n. 909 relativo al bando per l’ammissione dei medici alle Scuole di Specializzazione, fra cui è stata inserita, per la prima volta, la scuola di Medicina e Cure Palliative.
Nonostante un importante investimento ministeriale in formazione e risorse per aumentare il numero di professionisti del settore, non si è assistito ad un recepimento di interesse da parte dei giovani medici.
Questo viene testimoniato dall’ultimo rapporto ANAAO dove il numero contratti di formazione non assegnati sommato al numero di contratti abbandonati raggiunge il 61% dei contratti banditi nell’ultimo (e primo per scuola) concorso per l’accesso ai settori di formazione specialistica, dove per “contratti non assegnati” si intende un contratto che in sede concorsuale non è stato assegnato a nessun medico perché nessuno l’ha scelto. Per “contratti abbandonati” si intende un contratto che è stato assegnato ma il medico assegnatario ha riprovato il concorso l’anno successivo e ha cambiato specializzazione tramite una nuova assegnazione.
Tutto ciò dovrà inoltre tenere conto del numero di contratti abbandonati a un anno dall’inizio della formazione dove è possibile che molti dei medici attualmente in formazione in cure palliative decidono di ripetere il test per altre scuole di specializzazione ritenute più qualificanti o più nobili.
La necessità di cure palliative non riguarda solo la popolazione oncologica. Al contrario, molte persone con malattie croniche, come la malattia di Parkinson, la sclerosi multipla, l’insufficienza cardiaca e altre condizioni di terminalità non oncologiche come la BPCO, potrebbero beneficiare di un approccio palliativo nella gestione dei sintomi.
In una proiezione a 5 anni ci saranno 2800 oncologi medici e solo 195 medici specializzati in cure palliative e non sarà garantita né l’assistenza né l’inclusione degli stessi all’interno dei percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali multidisciplinari
I numeri evidenziati sottolineano un problema molto importante: tra cinque anni ci sarà una forte carenza di personale dedicata in questo settore di cura, e ci saranno pochissimi medici qualificati a gestire le problematiche di cui sopra.
Ne abbiamo parlato in una recente lettera all’Editore della rivista BMJ Supportive & Palliative Care (Giusti R et al., 2023) sottolineando come ci si stia allontanando dai modello di integrazione ideale promosso da Eduardo Bruera e da quella formazione specialistica richiesta e già strutturata in uno Statement della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) nel lontano 2003.
La formazione dell’oncologo nelle cure palliative dovrebbe includere conoscenze di base sulla gestione del dolore, sulla terapia dei sintomi e sulla comunicazione con i pazienti e le loro famiglie. Inoltre, dovrebbe comprendere anche una comprensione approfondita della malattia oncologica in fase avanzata, della prognosi e delle opzioni di trattamento disponibili e soprattutto di valutabile efficacia per il singolo caso.
Un’adeguata formazione non solo migliora la qualità della vita dei pazienti, ma può anche contribuire a ridurre i costi sanitari a lungo termine.
Tuttavia, è altrettanto importante che le cure palliative siano disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno, indipendentemente dalla loro diagnosi. La carenza di medici specializzati in cure palliative è un problema che deve essere affrontato, in modo da garantire che tutti i pazienti ricevano il supporto di cui hanno bisogno per affrontare le loro malattie e migliorare la loro qualità di vita.
Al pari dell’impegno accademico nella formazione di giovani medici, è importante ancora una volta sensibilizzare l’opinione pubblica e riqualificare tutte le figure professionali coinvolte nel settore.
Raffaele Giusti
UOC Oncologia Medica
Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Andrea, Roma
Fonti
Giusti R, Ravoni G, Porzio G. Medical oncologists and supportive/palliative care education: prevention of fragmented care. BMJ Supportive & Palliative Care Published Online First: 21 March 2023. doi: 10.1136/spcare-2023-004255.
Letture consigliate
Hui D, Bruera E. Models of integration of oncology and palliative care. Ann Palliat Med 2015;4(3):89-98.
Verna L, Giusti R, Marchetti P, Ficorella C, Porzio G. Integration between oncology and palliative care: does one size fit all? Ann Oncol 2016;27(3):549.
Italia. Legge 15 marzo 2010, n. 38. Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Gazzetta Ufficiale n. 65, 19 marzo 2010. Available from: www.parlamento.it/parlam/leggi/10038l.htm, ultimo accesso Febbraio 27, 2023.
Italia. Ministero dell’Università e della Ricerca. Decreto Direttoriale n. 909 del 27-05-2022. Bando di ammissione dei medici alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l’a.a. 2021/2022. Available from https://www.mur.gov.it/it/atti-e-normativa/decreto-direttoriale-n-909-del-27-05-2022, ultimo accesso Febbraio 27, 2023.