Formazione, checklist e raccolta di dati gli elementi chiave per far diminuire le infezioni urinarie da catetere nei pazienti ospedalieri americani.
Il Comprehensive Unit-based Safety Program (CUSP) (On the CUSP: Stop CAUTI), sovvenzionato dalla Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ), è stato studiato per ridurre le infezioni urinarie da catetere (CAUTI) nelle unità di terapia intensiva e negli altri reparti ospedalieri. Le principali caratteristiche del programma, che si è svolto dal marzo 2011 al novembre 2013 (18 mesi), sono: disseminazione delle informazioni alle organizzazioni che sostenevano l’iniziativa e agli ospedali, raccolta dei dati, guida sugli aspetti tecnici e socio-adattativi nella prevenzione delle CAUTI.
Sul New England Journal of Medicine sono ora disponibili i risultati relativi a 926 unità ospedaliere, in 32 stati americani, più il Distretto di Columbia e Puerto Rico. Circa il 60% delle unità che hanno partecipato allo studio non erano unità di terapia intensiva.
Dall’analisi dei dati è emerso che, dopo l’attuazione del programma
- Il tasso di infezioni urinarie da catetere è passato da 2.40 a 2.05 per 1000 giorni di uso del catetere
- La diminuzione più marcata si è registrata nei reparti ospedalieri non di terapia intensiva, con un passaggio da 2.28 a 1.54 infezioni per 1000 giorni di catetere, che corrisponde al 32% in meno.
- Nei reparti non di terapia intensiva l’uso dei cateteri vescicali è sceso dal 20.1 al 18.8% dei pazienti
- Non si sono registrati cambiamenti sostanziali nelle unità di terapia intensiva, né per quanto riguarda le infezioni né per quanto riguarda l’uso di cateteri. Probabilmente data la natura dei pazienti in tali unità c’è un monitoraggio più frequente delle urine, e c’è quindi maggiore probabilità di individuare infezioni. Le ragioni non sono comunque del tutto chiare.
Ecco alcuni punti chiave del programma che combina protocolli, checklist, moduli formativi e pratiche di condivisione di dati: tutti elementi che gli staff delle unità ospedaliere possono adattare alle loro esigenze organizzative.
- Controlli quotidiani sui pazienti con catetere e verifica della loro necessità
- Diminuzione dell’uso del catetere, usando altri mezzi per la raccolta delle urine
- Formazione specifica per tutti i membri del team di assistenza
- Uso regolare delle tecniche di prevenzione delle infezioni nella gestione del catetere
- Feedback a personale medico e infermieristico sull’uso del catetere nelle loro unità e sui tassi di infezioni urinarie
- Coordinamento con le autorità regionali per condividere dati e best practices
“Questo programma, realizzato in più del 10% degli ospedali americani, dimostra che possiamo fare la differenza nelle infezioni urinarie associate ai cateteri e nel loro uso, indirizzando i nostri sforzi sia su aspetti tecnici, sia culturali dell’assistenza”, dichiara il primo autore dello studio Sanjay Saint (University of Michigan Medical School), che ha un’esperienza ventennale in questo campo, come racconta in un’intervista pubblicata sul sito dell’ AHRQ.
Il QuickTake del NEJM: Catheter-Associated UTI Prevention.
Fonti:
Saint S, Greene MT, Krein SL, et al. A Program to Prevent Catheter-Associated Urinary Tract Infection in Acute Care. N Engl J Med. 2016;374:2111-9.
Huang SS. Catheter-Associated Urinary Tract Infections — Turning the Tide. N Engl J Med. 2016;374:2168-9.
Kara Gavin. What It Takes to Protect Hospital Patients from UTIs. HealthLab, 01/06/2016.
Intervista al primo autore dello studio, Sanjay Saint.
Approfondimenti:
IPASVI. La gestione del catetere vescicale.
Meddings J, Krein SL, Fakih MG, Olmsted RN, Saint S. Reducing Unnecessary Urinary Catheter Use and Other Strategies To Prevent Catheter-Associated Urinary Tract Infections: Brief Update Review. Traduzione Monica Candela e Angela Corbella marzo 2013: Riduzione dell’utilizzo inappropriato del catetere vescicale (CV) e altre strategie per prevenire le infezioni del ratto urinario associate al catetere: breve revisione di aggiornamento.
Dalla BAL:
Cateteri vescicali: istruzioni per una rimozione tempestiva, 13 gennaio 2016.