Il progetto P.Re.Val.E. dà i suoi frutti: il nuovo sistema di valutazione della Sanità della Regione Lazio, fondato non solo sui risultati economici ma sulla qualità delle cure, con obiettivi di mandato e di budget su 5 indicatori di esito, ad un primo bilancio fa registrare una serie di dati positivi. Nella seconda metà del 2013 (da giugno a dicembre) la proporzione di fratture di femore operate entro le 48 ore è salita al 45% (nel 2008 era al 15% e nel primo semestre del 2013 al 38%), l’offerta di interventi di angioplastica primaria negli infarti acuti del miocardio è arrivata al 38% (nel 2008 era al 15% e nel primo semestre del 2013 al 32%), la proporzione di parti cesarei primari è scesa al 30,3% (nel 2008 era al 33,5% e nel primo semestre del 2013 al 31%).
L’importanza dei risultati è stata sottolineata anche da Nicola Zingaretti: “Investire su processi di digitalizzazione e innovazione comporta un innalzamento della qualità delle prestazioni e, allo stesso tempo, la diminuzione della quantità di spesa pubblica, e attraverso il monitoraggio si può raggiungere l’obiettivo di una omogeneizzazione territoriale dei servizi”. La versione 2014 del P.Re.Val.E. contiene 45 indicatori relativi al volume di attività e 100 indicatori di esito, per diverse aree cliniche di assistenza sia ospedaliera che territoriale.
Tutti i risultati derivano da evidenze scientifiche e sono stati condivisi con i professionisti del settore e con le Società scientifiche di riferimento. Partendo dal link presente sul portale istituzionale della Regione Lazio gli addetti ai lavori potranno verificare, mese dopo mese, l’andamento delle strutture in merito alle prestazioni erogate, con particolare riferimento a quelle monitorate e indicate dalla Regione Lazio negli obiettivi. La seconda novità è quella relativa ai percorsi di cura: una sezione del sito infatti monitorerà la cure prestate ai malati cronici, verificando che i pazienti vengano seguiti secondo gli standard previsti dalle linee guida internazionali.
Come approfondire gli argomenti legati ai metodi epidemiologici applicati alla valutazione comparativa degli esiti degli interventi sanitari? Una lettura interessante è certamente il numero speciale della rivista della Associazione Italiana di Epidemiologia, Epidemiologia e prevenzione, uscito nel 2011. Altro contributo utile ad un inquadramento generale è quello di Gordon Guyatt e degli altri ricercatori del GRADE, uscito nel 2008 sul BMJ: What is “quality of evidence” and why it is important to clinicians? Qui il testo completo. Un “classico” è quello di Marshall e Shekelle uscito sul JAMA nel 2000: The public release of performance data. Il testo è accessibile gratuitamente sul sito della rivista. Leggi qui.
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