Il miglioramento nella diagnosi e nell’assistenza del paziente con infarto del miocardio ha permesso una importante riduzione del numero dei decessi nel corso degli ultimi 10 anni (ISTAT 2017). Mortalità che potrebbe ulteriormente diminuire se si migliorasse l’aderenza alla terapia farmacologica. Le linee-guida di pratica clinica basate sulle prove raccomandano infatti il trattamento combinato e continuativo con quattro farmaci: antiaggreganti, betabloccanti, ACE-inibitori/sartani e statine. Nonostante queste raccomandazioni siano supportate da solide evidenze scientifiche, uno studio condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, ha documentato una ridotta aderenza alla politerapia cronica (Di Martino M et al.).
La ricerca è stata condotta in tre regioni italiane: Lazio, Toscana e Sicilia, per un totale di 51.745 pazienti al primo episodio di infarto. I risultati hanno evidenziato che, nella regione Lazio, solo il 63% dei pazienti risultava aderente alla politerapia cronica nei due anni successivi alla dimissione ospedaliera. Notevolmente inferiore (27%) la percentuale in Sicilia. Un dato che si fa ancora più allarmante considerando che i ricercatori hanno valutato “aderenti” alla politerapia anche i pazienti che assumevano correttamente soltanto tre dei quattro farmaci raccomandati.
Gli studi suggeriscono che ad incidere sulla aderenza alla terapia farmacologica sono molteplici fattori: l’allontanarsi nel tempo dell’evento, l’età del paziente, la presenza di patologie croniche concomitanti.
Per supportare il paziente nella gestione del post infarto, sono state individuate alcune semplici regole riassunte in un decalogo (vedi sotto), di cui quello dell’aderenza alla terapia è il primo e fondamentale punto.
Il “decalogo” è stato realizzato nell’ambito di una Ricerca condotta dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, in stretta collaborazione con la Direzione Sanitaria della ASL Roma 1, grazie anche al contributo del dott. Giovanni Peliti, Medico di medicina generale. La Ricerca è stata parzialmente finanziata dal Ministero della Salute.
Fonti
Istat (2017). L’evoluzione della mortalità per causa: le prime 25 cause di morte. Anni 2003-2014.
Di Martino M et al. Aderenza alla politerapia cronica nella prevenzione secondaria dell’infarto: limiti e prospettive. Recenti Prog Med 2019; 110: 1-3.