Uno studio della Yale School of Medicine evidenzia che fare ricorso esclusivamente a medicine alternative in caso di tumore comporta un maggiore rischio di morte.
Anche dai casi di cronaca sappiamo che esistono persone con tumore che ritardano o rifiutano i trattamenti convenzionali (chemioterapia, radioterapia, chirurgia e/o terapia ormonale) in favore di trattamenti riconducibili alle medicine alternative. Un gruppo di ricercatori della Yale School of Medicine ha voluto scoprire cosa succede a queste persone in termini di sopravvivenza.
Attraverso una ricerca condotta su un registro nazionale USA sono stati individuati 281 pazienti (0,02% del totale) che avevano ricevuto una diagnosi di tumore (mammella, prostata, polmone e colon-retto) tra il 2004 e il 2013, e che hanno scelto esclusivamente le medicine alternative al posto di quelle tradizionali. Sono stati esclusi i pazienti con tumori metastatici allo stadio IV alla diagnosi. Il rischio di morte è stato confrontato con quello di 560 pazienti dello stesso registro che hanno seguito le terapie tradizionali.
I principali risultati
Tumore al seno: le donne che hanno usato le medicine alternative avevano un rischio di morte cinque volte superiore. Sopravvivenza a 5 anni: 58.1% (95% CI = 46.0%-68.5%) vs 86.6% (95% CI = 80.7%-90.7%), P < .001; HR = 5.68 (95% CI = 3.22 to 10.04).
Tumore del colon-retto: le persone che hanno usato le medicine alternative avevano un rischio di morte 4 volte superiore. Sopravvivenza a 5 anni. 32.7% (95% CI = 15.8% -50.8%) vs 79.4% (95% = CI 66.3%-87.8%, P < .001); HR = 4.57 (95% CI = 1.66-12.61)
Tumore al polmone: le persone che hanno usato le medicine alternative avevano un rischio di morte 2 volte superiore. Sopravvivenza a 5 anni: 19.9% (95% CI = 9.9%-32.4%) vs 41.3% (95% CI = 31.1%-51.2%, P < .001); HR = 2.17, (95% CI = 1.42 to 3.32)
Tumore alla prostata. Sopravvivenza a 5 anni: 86.2% (95% CI = 73.9%-92.9%) vs 91.5% (95% CI = 84.7%-95.4%, P = .36); HR = 1.68 (95% CI = 0.68 to 4.17)
Solo per quanto riguarda il tumore alla prostata la differenza non è statisticamente significativa, ma questo, sottolineano gli autori, è principalmente dovuto alla durata limitata del follow-up, 66 mesi, mentre la storia naturale di questo tumore è più lunga.
Sono state indagate anche le caratteristiche delle persone che sceglievano le medicine alternative: tali soggetti erano più giovani, avevano un tumore a uno stadio più avanzato, redditi ed educazione superiori.
Le persone che si erano sottoposte esclusivamente a cure alternative avevano dunque un rischio di morte superiore. Anche se, come emerge dallo studio, si tratta di un fenomeno cirscoscritto, non va sottovalutato e dovrebbe sollecitare una migliore comunicazione, non solo tra medici e pazienti, ma anche da parte dei media.
Fonte:
Johnson SB, et al. Use of alternative medicine for cancer and its impact on survival. Journal of the National Cancer Institute 2018; 110 (1), published online 10 August 2017, djx145, https://doi.org/10.1093/jnci/djx145