Monkeypox e le acque reflue

Monkeypox, un virus che provoca eruzioni cutanee dolorose e sintomi simil-influenzali e si sta diffondendo rapidamente in molte parti del mondo, potrebbe essere meglio controllato facendo ricorso all’epidemiologia delle acque reflue. Il metodo che è stato ampiamente applicato per monitorare la trasmissione SARS-CoV-2 potrebbe essere ottimizzato per il vaiolo delle scimmie, con la capacità di rilevare potenzialmente fino a sette infezioni ogni 100.000 persone.
Come il SARS-CoV-2, il virus del vaiolo delle scimmie può diffondersi dalle persone infette attraverso le feci, l’urina e la saliva. Recentemente, i ricercatori hanno rilevato il suo DNA nelle acque reflue utilizzando campioni di reazione a catena della polimerasi (PCR). Nonostante il successo col SARS-CoV-2 il monitoraggio degli attuali focolai di vaiolo delle scimmie negli Stati Uniti con l’epidemiologia basata sulle acque reflue è stato limitato. Per favorire lo sviluppo della tecnica Kyle Bibby e William Chen hanno voluto valutare la fattibilità di questa tecnica per rilevare il DNA virale del vaiolo delle scimmie in diversi scenari di acque reflue.
I ricercatori hanno raccolto informazioni da precedenti studi scientifici sulla diffusione del DNA virale del vaiolo delle scimmie dalla saliva, dalle feci e dalle urine nei flussi di acque reflue. Hanno analizzato quei dati in combinazione con l’uso quotidiano di acqua delle persone, concludendo che le persone infette possono versare da 13.000 a 208 miliardi di copie del genoma al giorno nelle fogne, con la maggior parte di quella quantità proveniente dalle feci. I risultati hanno indicato che un singolo test PCR condotto al livello più basso di sensibilità potrebbe teoricamente rilevare sette casi su 100.000 persone nell’impianto di trattamento delle acque reflue medio degli Stati Uniti.
Successivamente il team ha sviluppato una strategia per determinare il numero di test PCR che dovrebbero essere eseguiti per campioni di acque reflue raccolti negli Stati Uniti e in altri paesi, a seconda dei tassi previsti di vaiolo delle scimmie e del livello di sensibilità desiderato. Per gli Stati Uniti, al tasso medio di casi al 15 luglio 2022, ogni campione avrebbe bisogno di otto test replicati utilizzando un livello di sensibilità moderatamente alto per rilevare correttamente il vaiolo delle scimmie nelle acque reflue, mentre a un tasso massimo sospetto di casi (0,0012%) sarebbero necessarie quattro repliche a un livello di sensibilità inferiore. Da metà luglio negli Stati Uniti il numero dei casi è probabilmente aumentato, quindi i ricercatori prevedono che basterebbe anche un numero inferiore di repliche.
Fonte
Chen W, Bibby K. Model-based theoretical evaluation of the feasibility of using wastewater-based epidemiology to monitor Monkeypox. Environmental Science & Technology Letters 2022; 9 (9): 772-778.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *