Tutti gli adulti dovrebbero essere testati per epatite B (HBV) almeno una volta nella vita e un numero più alto di soggetti dovrebbe essere sottoposto a test periodici, secondo le nuove raccomandazioni del CDC statunitense.
Attualmente, secondo il rapporto del CDC, ci sono da 580.000 a 2,4 milioni di persone che vivono con l’infezione da HBV negli Stati Uniti, e due terzi di questi potrebbero non essere a conoscenza della loro infezione. La stima è che 1,89 milioni di persone siano cronicamente infette da HBV ed è da sottolineare che l’HBV cronico colpisce soprattutto le persone nate all’estero (circa tre quarti dei casi statunitensi). Dal punto di vista dei pericoli per la salute, le persone con infezione cronica da HBV sono a maggior rischio di tumore al fegato e cirrosi e hanno il 70-85% di probabilità in più di morire prematuramente rispetto alla popolazione generale.
“Sebbene il trattamento non sia considerato curativo, il trattamento antivirale, il monitoraggio e la sorveglianza del cancro al fegato possono ridurre la morbilità e la mortalità”, ha spiegato Erin E. Conners del CDC.
Prima del 2008 le raccomandazioni per lo screening erano basate sul rischio e includevano donne incinte, bambini nati da madri infette o nati con l’HIV, contatti familiari e partner di persone infette e persone esposte, ad esempio a causa di ferite da aghi o violenza sessuale. In un aggiornamento del 2008 le raccomandazioni per lo screening sono state estese alle persone nate in luoghi con alta prevalenza di HBV, persone che hanno avuto esposizioni comportamentali all’HBV (uomini che hanno rapporti sessuali con uomini e consumatori di droghe iniettabili), che ricevono terapia citotossica o immunosoppressiva e persone con malattie del fegato ad eziologia sconosciuta.
Le linee guida attuali hanno ulteriormente ampliato le raccomandazioni: “chiunque richieda il test HBV dovrebbe riceverlo, indipendentemente dalla spiegazione del rischio, perché molte persone potrebbero essere riluttanti a rivelare rischi stigmatizzanti”.
Il CDC ora raccomanda anche che i test in gravidanza vengano eseguiti nel primo trimestre di ogni gravidanza e “indipendentemente dallo stato della vaccinazione o dalla storia dei test”.
Parallelamente il rapporto raccomanda test periodici continui per le persone a rischio più elevato, indipendentemente dall’età e fintanto che l’esposizione al rischio è in corso. In quest’ottica il CDC ha reso ancora più larga la definizione di individui ad alto rischio per includere persone che hanno trascorso periodi in carcere o in un altro luogo di detenzione, persone con una storia di infezioni trasmesse sessualmente o partner sessuali multipli e coloro che hanno avuto l’epatite C.
Di fatto il rapporto del CDC raccomanda di passare definitivamente da un approccio basato sul rischio a un approccio universale con l’obiettivo di aumentare il grado di consapevolezza dell’infezione e ridurre di conseguenza le malattie croniche e la morte prematura.
“Nel complesso, i test basati sul rischio non sono stati sufficienti per identificare le persone con infezione da HBV negli Stati Uniti ed è stato un ostacolo allo screening appropriato delle popolazioni col risultato di una prevalenza sproporzionata della malattia”, conclude Conners.
Fonte
Conners EE et al. Screening and testing for hepatitis B virus infection: CDC recommendations — United States, 2023. MMWR 2023; DOI: 10.15585/mmwr.rr7201a1.