L’International Association for Research on Cancer (IARC) ha recentemente aggiornato i dati sul collegamento tra grasso corporeo e rischio di cancro. Sulla base delle evidenze disponibili, l’assenza di un eccesso di grasso corporeo avrebbe un effetto preventivo per il tumore del corpo dell’utero, dell’esofago (adenocarcinoma), del cardias (stomaco), del fegato, del rene (a cellule renali), del pancreas, per i meningiomi, per il mieloma multiplo, del colon/retto, della cistifellea, per il tumore della mammella postmenopausale, dell’ovaio e della tiroide.
Al rapporto tra obesità e cancro è dedicato anche il fascicolo di dicembre del Journal of Clinical Oncology.
Vediamo le conclusioni di alcuni degli studi:
- per il tumore al seno, le evidenze suggeriscono che l’obesità è associata a un aumento del rischio di ricaduta e morte del 35-40% (Jiralerspong et al.)
- sovrappeso e/o obesità potrebbero essere associati con una prognosi peggiore in molti tumori gastrointestinali (Brown et al.)
- ci sarebbe un’associazione molto forte tra obesità e rischio di tumore dell’endometrio (Onstad et al.);
- un elevato indice di massa corporea sarebbe associato con un rischio superiore di sviluppare un tumore avanzato della prostata e a un aumento della mortalità; ci sarebbe anche un’associazione con una scarsa sopravvivenza in molti tumori ematologici, leucemia e mieloma multiplo inclusi (Yang et al.).
Ma, dal momento che l’obesità può contribuire all’insorgenza dei tumori, si può ipotizzare che una riduzione del peso, dopo una diagnosi di tumore, potrebbe migliorarne il decorso? Purtroppo, a tutt’oggi, la natura osservazionale delle evidenze disponibili è insufficiente per “consentire di trarre conclusioni sull’impatto dei cambiamenti dello stile di vita sugli esiti dei tumori”, spiegano gli autori dell’editoriale di presentazione del fascicolo del Journal of Clinical Oncology dedicato al cancro e all’obesità, Pamela J. Goodwin (Mount Sinai Hospital, University of Toronto) e Rowan T. Chlebowski (Los Angeles Biomedical Research Institute at Harbor-UCLA Medical Center). Dopo le dovute avvertenze su quanto si sa e sul molto che rimane da scoprire, per esempio sui meccanismi biologici alla base del collegamento tra cancro e obesità, Goodwin e Chlebowski sono però d’accordo nel sottolineare che “a livello di popolazione sarà importante ridurre l’epidemia di obesità, non solo per diminuire il rischio di cancro e migliorare gli esiti, ma anche per diminuire la tossicità dei trattamenti e le comorbilità nella popolazione oncologica”.
Fonti
Pamela J. Goodwin and Rowan T. Chlebowski. Obesity and cancer: Insights for clinicians. DOI: 10.1200/JCO.2016.70.5327 Journal of Clinical Oncology 34, no. 35 (December 2016) 4197-4202.
International Agency for Research on Cancer Handbook Working Group. Body fatness and cancer — Viewpoint of the IARC Working Group. N Engl J Med 2016; 375:794-8.