Obesità infantile e ipertensione gravidica: un’associazione pericolosa

I disturbi ipertensivi in gravidanza sono particolarmente preoccupanti perché possono mettere a repentaglio la vita sia della madre che del nascituro. Le donne che hanno sofferto di obesità durante l’infanzia sono ad aumentato rischio di sviluppare disturbi ipertensivi durante la gravidanza rispetto alle donne normopeso. Questi i risultati di uno studio danese presentato al recente Congresso europeo sull’obesità a Glasgow, in Scozia (28 aprile – 1 maggio 2019).

Lo studio
Nella ricerca sono stati utilizzati i dati di 49.615 donne in Danimarca, nate tra il 1930 e il 1996. Le misure annuali di altezza e peso sono state raccolte nel periodo 7-13 anni.

I ricercatori hanno definito sovrappeso e obesità a 7 e 13 anni in base ai cut-off dell’indice di massa corporea Obesity Task Force (BMI 17,69 kg /m2 all’età di 7 anni e 22,49 kg /m2 all’età di 13 anni). Dai registri nazionali, sono state identificate le donne che in seguito sono rimaste incinta e quelle che hanno sviluppato ipertensione gestazionale o preeclampsia dal 1978 al 2017. Nei criteri di inclusione la fascia di età compresa tra 18 e 45 anni e l’aver dato alla luce un singolo bambino alla prima nascita registrata.

L’équipe ha riscontrato che rispetto alle ragazze con peso normale, quelle in sovrappeso all’età di 7 o 13 anni avevano un rischio significativamente aumentato di sviluppare ipertensione gestazionale (1,9 e 2,0 volte, rispettivamente) e preeclampsia (1,6 e 2,3 volte).

Quando si osservano i modelli di cambiamento nell’IMC, le ragazze con sovrappeso a soli 13 anni o con entrambi i 7 e 13 anni avevano circa il doppio delle probabilità di sviluppare ipertensione e preeclampsia gestazionale durante la gravidanza, rispetto alle ragazze con peso normale in entrambe le età.

“Dai risultati quindi deriva che gli sforzi preventivi volti ad aiutare le ragazze a raggiungere un peso normale durante infanzia e adolescenza possono giovare sia alla loro salute che alla salute dei bambini che potrebbero avere in futuro”, concludono i ricercatori autori dello studio.

L’obesità in Europa
Un nuovo studio dell’OMS /Europa, “Prevalenza dell’obesità grave tra i bambini delle scuole primarie in 21 paesi europei” ha raccolto i dati, a partire dal 2007, di 636.933 bambini (323.648 maschi e 313.285 femmine) di età compresa tra 6 e 9 anni. Lo studio ha evidenziato ampie differenze nella prevalenza di obesità grave tra i diversi paesi partecipanti con un range compreso tra l’1.0% in Svezia e Moldavia (95% CI 0,7-1,4 e 0,7-1,5, rispettivamente) e il 5,5% (95% CI 4,9-6,1) nei bambini maltesi. I paesi dell’’Europa meridionale (Grecia, Malta, Italia, Spagna e San Marino) hanno il più alto livello di obesità grave, circa il 4%. Nei paesi dell’Europa occidentale e settentrionale, come Belgio, Irlanda, Norvegia e Svezia, la prevalenza era inferiore al 2%.

I risultati dello studio mostrano che, nonostante gli sforzi mirati alla prevenzione, ci sono regioni europee che continuano a lottare con tassi comparativamente più alti di obesità infantile: i progressi nell’affrontare la crisi dell’obesità infantile nel continente sono stati piuttosto lenti e disomogenei.

In particolare, l’obesità grave, che colpisce quasi 400.000 bambini di età nei 21 paesi partecipanti, rappresenta un serissimo problema di salute pubblica. Dato il suo impatto sull’istruzione, sulla salute, sull’assistenza sociale e sull’economia, il nuovo rapporto sottolinea che il problema deve essere affrontato attraverso una serie di approcci, dalla prevenzione alla diagnosi precoce e al trattamento.

Fonti
European Association for the Study of Obesity. Pregnant women who were overweight children are at increased risk of developing hypertensive disorders.
Spinelli A et al. Prevalence of severe obesity among primary school children in 21 european countries. Obes Facts 2019;12:244-258.

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