Oppioidi dopo il parto sicuri

Da un ampio studio canadese pubblicato dal BMJ emerge che i bambini nati da madri a cui sono stati prescritti oppioidi dopo il parto, soprattutto dopo un taglio cesareo, non corrono un rischio maggiore di esiti avversi a poca distanza dalla nascita rispetto ai bambini di madri a cui non sono stati prescritti.

Gli oppioidi, come la codeina e la morfina, vengono spesso somministrati ai pazienti per alleviare il dolore subito dopo l’intervento chirurgico. Tutti gli oppioidi passano nel latte materno, anche se in quantità che non dovrebbero causare danni nei neonati, ma la preoccupazione che gli oppioidi nel latte materno possano rappresentare un rischio è ancora oggetto di dibattito.

Sono stati presi in considerazione otto anni di dati sanitari da 865.691 coppie madre-bambino entro sette giorni dal parto dal 1° settembre 2012 al 31 marzo 2020.

Dopo le esclusioni, 85.852 madri hanno ricevuto una prescrizione di oppioidi entro sette giorni dalla dimissione e 538.815 no. Ogni madre con una prescrizione è stata abbinata a una senza (gruppo di controllo).

La maggior parte (81%) delle madri nella coorte abbinata ha partorito con taglio cesareo. Tra le madri a cui sono stati prescritti oppioidi, il 42% ha ricevuto ossicodone, il 20% codeina, il 19% morfina e il 12% idromorfone, per un periodo medio di 3 giorni.

I ricercatori hanno poi seguito tutti i bambini per 30 giorni per una serie di esiti gravi tra cui riammissione in ospedale, visita al pronto soccorso, ricovero in un’unità di terapia intensiva neonatale e morte per qualsiasi causa.

Dopo aver tenuto conto di altri fattori potenzialmente influenti, tra cui l’età della madre e la storia clinica, i ricercatori hanno scoperto che, dei bambini ricoverati in ospedale entro 30 giorni, 2962 (3,5%) sono nati da madri che avevano ricevuto una prescrizione di oppioidi rispetto a 3038 (3,5 %) da madri che non l’avevano ricevuta.

I neonati di madri a cui era stato prescritto un oppioide non avevano più probabilità di essere ricoverati in ospedale (per nessun motivo) rispetto ai neonati di madri senza prescrizione (aumento del rischio assoluto pari allo 0,08%).

I neonati di madri a cui era stato prescritto un oppioide avevano una probabilità solo lievemente maggiore di essere portati al pronto soccorso nei successivi 30 giorni (aumento del rischio assoluto dello 0,41%), ma non sono state riscontrate differenze per altri esiti gravi nei neonati, inclusi problemi respiratori o ricovero in un’unità di terapia intensiva neonatale, e non si sono verificati decessi infantili.

Si tratta di uno studio osservazionale, quindi non è possibile stabilire una relazione causale, e i ricercatori ammettono diversi limiti, come la mancanza di informazioni sulle dosi dei farmaci assunti, sul coincidente uso di altri antidolorifici senza prescrizione medica e sullo stato di allattamento al seno. Tuttavia, rispetto a quest’ultimo aspetto, sottolineano che i tassi iniziali di allattamento al seno in Canada sono molto alti (90%), e questo conferisce più solidità alle loro conclusioni.

In sintesi, “I risultati di questo studio non suggeriscono alcuna associazione tra la prescrizione materna di oppioidi dopo il parto e gli esiti avversi del bambino, inclusa la morte”, concludono. Ma le prove sull’analgesia ottimale dopo il parto, in particolare per le madri che allattano, sono ancora scarse e l’equilibrio tra rischi e benefici sia per le madri che per i bambini rimane incerto.

Fonte
Zipursky JS et al. Maternal opioid treatment after delivery and risk of adverse infant outcomes: population based cohort study. BMJ 2023;380:e074005.

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