Le più comuni procedure ortopediche, come la sostituzione dell’anca e la chirurgia riparativa della spalla, non hanno a supporto prove di alta qualità, soprattutto a causa della mancanza di studi definitivi. È quanto suggerisce un’analisi dei dati pubblicati oggi dal BMJ.
Nonostante la mancanza di solide prove a sostegno alcune di queste procedure sono ancora raccomandate dalle linee guida nazionali in determinate situazioni come dimostrano i risultati dello studio
Per approfondire la questione un team di ricercatori britannici ha utilizzato i dati di precedenti analisi di studi randomizzati controllati utilizzando un’umbrella review di metanalisi e confrontando l’efficacia clinica delle dieci procedure ortopediche più comuni senza trattamento, placebo o cure non chirurgiche.
Hanno poi messo a confronto i risultati di ciascuna procedura con le linee guida nazionali per verificare se le raccomandazioni riflettessero il corpus delle prove disponibili.
Le procedure includevano la riparazione della cartilagine del ginocchio (meniscale), la riparazione della cuffia dei rotatori della spalla, la chirurgia di decompressione del tunnel carpale e la sostituzione totale dell’anca e del ginocchio.
Tra gli altri risultati, i ricercatori hanno trovato prove di studi randomizzati controllati a sostegno della superiorità della decompressione del tunnel carpale e della sostituzione totale del ginocchio rispetto alle cure non chirurgiche.
Tuttavia, nessuno studio randomizzato controllato ha confrontato in modo specifico la sostituzione totale dell’anca o la riparazione del menisco con le cure non chirurgiche. E le prove sperimentali per le altre sei procedure non hanno mostrato alcun beneficio rispetto alle cure non chirurgiche.
Il problema è dovuto soprattutto alla mancanza di studi randomizzati controllati che confrontino la procedura con le cure non chirurgiche. Questa mancanza di prove sperimentali, come sottolineano gli autori, non significa che gli interventi siano inefficaci, ma, senza prove da RCT, determinare il vero effetto del trattamento è estremamente difficile.
La revisione mostra anche alcuni limiti che possono aver influenzato i risultati, come l’inclusione di diversi disegni di studio di qualità piuttosto variabile. Ma i ricercatori sottolineano che si tratta di un’analisi completa di database e linee guida ben noti e che le raccomandazioni possono essere applicate ad altri contesti.
Da questo quadro emerge l’urgente necessità di dare priorità alla ricerca, in particolare per le procedure con una base di prove limitata e per i disegni di studi randomizzati controllati definitivi per valutare la loro efficacia clinica.
“Questo migliorerà la cura del paziente, ridurrà i costi sanitari, consentirà un uso più efficiente delle nostre risorse e aumenterà la fiducia della società negli interventi ortopedici“, concludono gli autori.
Fonte
Blom AW et al. Common elective orthopaedic procedures and their clinical effectiveness: umbrella review of level 1 evidence. BMJ 2021;374:n1511 doi:10.1136/bmj.n1511