Troppa medicina? Bisogna saper scegliere

Choosing Wisely per l’American Board of Internal Medicine, Too much medicine per il BMJ, Less is more per il JAMA Internal Medicine, infine l’Italia con Slow Medicine e il progetto  Fare di più non significa fare meglio. Tante le iniziative che cercano di conciliare appropriatezza, uso adeguato delle risorse, dialogo con il paziente. Le parole chiave: sovradiagnosi, sovratrattamento, sovrautilizzo, medicalizzazione, disease mongering (commercio di malattie).

Il BMJ ha dedicato proprio alla sovradiagnosi una serie di articoli (Digital theme issue: Overdiagnosis, marzo 2015): “Anche se si è d’accordo sul fatto che troppa medicina è un problema reale e provoca danni, rimangono molte incertezze su come e dove tracciare i confini tra ciò che è appropriato e ciò che non lo è, in ogni caso singolo (…). Oltre a essere contro la troppa medicina, bisogna cercare di individuare alternative basate sulle prove”, si legge nell’editoriale che presenta il numero speciale BMJ. Secondo Stacey Carter (Università di Sydney) e collaboratori, la sfida della sovradiagnosi inizia dalla sua corretta definizione: per fare chiarezza Carter ha inserito nel suo articolo una tabella con parole chiave nell’ambito della “troppa medicina”, con definizioni ed esempi… Sempre sul BMJ una analisi valuta rischi e benefici dei programmi di screening dell’aneurisma dell’aorta addominale offerti in Svezia, Regno Unito e Stati Uniti, mentre Alexandra Barratt (Università di Sydney) cerca di fare un bilancio di 45 anni di screening per il tumore al seno. Qual è il giusto rapporto tra rischi e benefici? Dipende, e l’ultima parola dovrebbe essere del paziente, che però va informato. Ann Van den Bruel (università di Oxford) e colleghi hanno condotto un’indagine online su un campione rappresentativo della popolazione britannica su rischi e benefici dello screening per i tumori del colon, della mammella e della prostata e presentando diversi scenari relativi ai rischi di sovradiagnosi. Si è osservata una ampia varietà di risposte: da persone che non tollererebbero in nessun caso la sovradiagnosi, a quelle che sono disposte a correre i rischi legati al trattamento, e non quelli legati al tumore stesso. Sono tutti dati che più che fornire risposte, evidenziano la difficoltà di fare la cosa più giusta e la complessità dei temi trattati: la consapevolezza è un primo imprescindibile passo.

Fonti:

BMJ: Digital theme issue: Overdiagnosis (marzo 2015)
Godlee F. Too much medicine. BMJ 2015; 350:h1217.
Carter SM, Rogers W, Heath I, Degeling C,Doust J, Barratt A. The challenge of overdiagnosis begins with its definition. BMJ 2015;350:h869.
Johansson M, Hansson A, Brodersen J. Estimating overdiagnosis in screening for abdominal aortic aneurysm: could a change in smoking habits and lowered aortic diameter tip the balance of screening towards harm? BMJ 2015;350:h825.
Barratt A. Overdiagnosis in mammography screening: a 45 year journey from shadowy idea to acknowledged reality. BMJ 2015;350:h867.
Van den Bruel A, Jones C, Yang Y, Oke J, Hewitson P. People’s willingness to accept overdetection in cancer screening: population survey. BMJ 2015;350:h980.

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