3 revisioni valutano l’efficacia di interventi legislativi per smettere di fumare, ridurre la prevalenza di fumatori e ridurre la possibilità di vendita di prodotti contenenti tabacco ai giovani. I primi due interventi si sono dimostrati utili mentre per il terzo, data la scarsa collaborazione dei tabaccai, è stato impossibile trarre conclusioni circa l’utilità dell’intervento.
Interventi dimostratesi di qualche utilità
Trattamenti gratuiti finanziati dal sistema sanitario per smettere di fumare. Una revisione (Reda 2009, 7 studi inclusi) dimostra che la possibilità di accedere a trattamenti gratuiti per smettere di fumare, aumenta il numero di persone che smettono con successo, 4 studi, 2760 partecipanti, RR 2.45 (IC 95% da 1.17 a 5.12), il numero di persone che provano a smettere, 2 studi, 1274 partecipanti, RR 1.44 (IC 95% da 1.08 a 1.93) e il numero di persone che utilizzano i farmaci per smettere, 5 studi, 2882 partecipanti, RR 1.99 (IC95% da 1.56 a 2.53). Poiché gli studi valutati erano di bassa qualità metodologica, questi risultati vanno interpretati con cautela.
Interventi per ridurre l’esposizione al fumo passivo. Una revisione (Callinan 2010, 50 studi inclusi): i risultati degli studi non permettono sintesi statistiche, ma dimostrano che l’introduzione di leggi anti-fumo porta a una riduzione dell’esposizione al fumo passivo. Gli operatori sanitari sono quelli che sperimentano una maggiore riduzione. L’effetto sul fumo attivo è limitato, ma il trend è positivo. Vi sono prove circa l’efficacia sul miglioramento di alcuni parametri fisici: l’effetto più evidente è quello relativo alla diminuzione dei ricoveri per sindrome coronarica acuta. Vi è un aumento del gradimento e della compliance a questo tipo di leggi.
Interventi per cui non è possibile trarre conclusioni circa l’utilità
Interventi tesi a ridurre la vendita di prodotti contenenti tabacco ai giovani (Stead 2008, 34 studi inclusi).