Programmi di prevenzione universale nelle scuole per l’uso di droghe illecite

Faggiano F, Minozzi S, Versino E, Buscemi D. Universal school-based prevention for illicit drug use. Cochrane Database of Systematic Reviews 2014, Issue 12. Art. No.: CD003020. DOI: 10.1002/14651858.CD003020.pub3.

Background
La tossicodipendenza è una malattia cronica e recidivante. Gli interventi primari dovrebbero mirare a ridurre il primo utilizzo di droghe o a impedire la transizione dall’uso sperimentale alla dipendenza. La scuola è la cornice appropriata per interventi preventivi.

Obiettivi
Valutare l’efficacia degli interventi universali svolti in ambito scolastico per ridurre l’uso delle droghe confrontandoli con le normali attività curricolari o con nessun intervento.

Strategia di ricerca
Sono stati ricercati il Registro dei Trial del Gruppo Cochrane Droghe e Alcol (settembre 2013), il Registro Centrale Cochrane (2013, Issue 9), PubMed (dal 1966 a settembre 2013), EMBASE (dal 1988 a settembre 2013) e altri database. Inoltre sono state considerate le referenze bibliografiche degli studi reperiti attraverso le strategie di ricerca e sono stati contattati i ricercatori esperti in questo campo.

Criteri di selezione degli studi
Studi controllati randomizzati (RCT) che valutavano gli interventi svolti in ambiente scolastico mirati a prevenire l’uso di droghe illecite

Raccolta e analisi dei dati
È stata utilizzata la metodologia standard Cochrane.

Risultati principali
Sono stati inclusi 51 studi con 127.146 partecipanti. I programmi venivano svolti principalmente tra alunni del sesto e settimo grado (11-13 anni). La maggior parte degli studi è stata condotta in USA.

Approccio mirato a sviluppare le competenze sociali verso le normali attività curricolari o nessun intervento
Uso di marijuana al follow-up inferiore a 12 mesi. I risultati erano in favore dell’intervento mirato allo sviluppo delle competenze sociali, 4 studi, 9.456 partecipanti: RR 0.90 (95% IC da 0.81 a 1.01), qualità delle prove moderata. Altri sette studi hanno valutato questo esito (mancanza di dati utili per essere inseriti nella meta-analisi): due hanno mostrato un effetto positivo dell’intervento, tre hanno mostrato un effetto positivo ma non statisticamente significativo, uno ha trovato un effetto significativo a favore del gruppo di controllo e uno ha trovato una tendenza a favore del gruppo di controllo.

Uso di marijuana al follow-up superiore a 12 mesi. I risultati erano in favore dell’intervento mirato allo sviluppo delle competenze sociali, 1 studio, 2.678 partecipanti: RR 0.86 (95% IC da 0.74 a 1.00), qualità delle prove alta. Altri sette studi hanno valutato questo esito (mancanza di dati utili per essere inseriti nella meta-analisi): due hanno mostrato un effetto positivo dell’intervento, tre hanno mostrato un effetto positivo ma non statisticamente significativo, uno ha trovato un effetto significativo a favore del gruppo di controllo e uno una tendenza a favore del gruppo di controllo.

Uso di droghe pesanti al follow-up inferiore a 12 mesi. Uno studio, 2.090 partecipanti, non ha evidenziato differenze tra gli interventi: RR 0.69 (95% IC da 0.40 a 1.18), qualità delle prove moderata. Altri due studi hanno valutato questo esito (mancanza di dati utili per essere inseriti nella meta-analisi): uno ha mostrato risultati simili fra il gruppo di intervento e quello di controllo; l’altro ha trovato una tendenza statisticamente non significativa a favore dell’approccio mirato a migliorare le competenze sociali.

Uso di droghe pesanti al follow-up superiore a 12 mesi. Uno studio, 1.075 partecipanti, non ha evidenziato differenze tra gli interventi: MD -0,01 (95% IC da -0,06 a 0,04), prove di alta qualità. Uno studio senza dati utili per la meta-analisi ha mostrato risultati simili tra il gruppo di intervento e quello di controllo.

Uso di qualsiasi droga al follow-up inferiore a 12 mesi. I risultati di due studi, 2.512 partecipanti, sono a favore degli interventi mirati a favorire le competenze sociali: RR 0.27 (95% IC da 0.14 a 0.51), qualità delle prove moderata. Uno studio con 1.566 partecipanti con dati continui non evidenziava differenze tra gli interventi: MD 0.02 (95% IC da -0.05 a 0.09), qualità delle prove moderata.

Approcci mirati all’influenza sociale verso le normali attività curricolari o nessun intervento
Uso di marijuana al follow-up inferiore a 12 mesi. Tre studi, 10,716 partecipanti, hanno evidenziato un effetto quasi statisticamente significativo a favore dell’approccio di influenza sociale: RR 0.88 (95% IC da 0.72 a 1.07), qualità delle prove moderata. Uno studio con 764 partecipanti con dati continui riportava risultati favorevoli all’intervento sociale: MD -0.26 (95% IC da -0.48 a -0.04).

Uso di marijuana al follow-up superiore a 12 mesi. Uno studio, 5.862 partecipanti, non ha evidenziato differenze tra gli interventi: RR 0.95 (95% IC da 0.81 a 1.13), qualità delle prove moderata. Uno studio con 764 partecipanti con dati continui riportava risultati quasi statisticamente significativi a favore dell’intervento sociale: MD -0.22 (95% IC da -0.46 a 0.02). Dei quattro studi che non fornivano dati utili per la meta-analisi, un effetto protettivo statisticamente significativo è stato trovato solo da uno studio.

Uso di droghe pesanti al follow-up superiore a 12 mesi. Uno studio che non forniva dati utili per la meta analisi dimostrava un effetto protettivo dell’approccio di influenza sociale.

Uso di qualsiasi sostanza. Nessuno studio valutava questo esito.

Approccio combinato verso le normali attività curricolari o nessun intervento
Uso di marijuana al follow-up inferiore a 12 mesi. In tre studi, 8701 partecipanti, si evidenziava un trend a favore dell’intervento: RR 0.79 (95% IC da 0.59 a 1.05), qualità delle prove moderata qualità. Uno studio con 693 partecipanti con dati continui e non evidenziava differenze: MD -1.90 (95% IC da -5.83 a 2.03).

Uso di marijuana al follow-up superiore a 12 mesi. I risultati di 6 studi, 26.910 partecipanti, erano in favore dell’intervento combinato: RR 0.83 (95% CI da 0.69 a 0.99), qualità delle prove moderata. Uno studio con 690 partecipanti con dati continui e non evidenziava differenze: MD -0.80 (95% IC da -4,39 a 2,79). Due studi che non fornivano dati utili per la meta-analisi non hanno trovato un effetto positivo statisticamente significativo.

Uso di droghe pesanti al follow-up inferiore a 12 mesi. Uno studio con 693 partecipanti riportava dati sia dicotomici che continui e aveva risultati conflittuali: nessuna differenza per i risultati dicotomici: RR 0.85 (95% IC da 0.63 a 1.14), risultati in favore dell’intervento combinato per le misure continue: MD -3.10 (95% IC da 5.90 a -0.30). La qualità delle prove era alta.

Uso di droghe pesanti al follow-up superiore a 12 mesi. Due studi, 1.066 partecipanti, non evidenziavano differenze: RR 0.86 (95% IC da 0.39 a 1.90), prove di alta qualità. Uno studio con 690 partecipanti con dati continui non riportava differenze: MD 0.30 (95% IC da -1.36 a 1.96). Due studi che non fornivano dati utili per la meta-analisi hanno mostrato un effetto positivo del trattamento.

Uso di qualsiasi sostanza al follow-up inferiore a 12 mesi. I risultati di uno studio con 6362 partecipanti erano in favore dell’intervento combinato: RR 0.76 (95% IC da 0.64 a 0.89).

Solo uno studio ha valutato l’effetto di un intervento mirato alle conoscenze sull’uso di droghe e non ha trovato alcun effetto. I tipi di confronti e i programmi valutati negli altri due gruppi di studi erano molto eterogenei e difficili da sintetizzare.

Conclusioni degli autori
I programmi scolastici basati su una combinazione di competenze sociali e approcci sociali hanno mostrato, in media, piccoli ma consistenti effetti protettivi per prevenire l’uso di stupefacenti, anche se alcuni risultati non hanno raggiunto la significatività statistica. Anche alcuni programmi basati sull’approccio mirato allo sviluppo di competenze sociali hanno mostrato effetti protettivi rispetto ad alcuni degli esiti considerati.

Poiché gli effetti dei programmi basati su interventi svolti nelle scuole sono piccoli, al fine di ottenere un impatto a livello di popolazione, essi dovrebbero far parte di strategie più complete per la prevenzione dell’uso delle droghe.

 

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