Psicostimolanti per la dipendenza da cocaina

Castells X, Cunill R, Pérez-Mañá C, Vidal X, Capellà D. Psychostimulant drugs for cocaine dependence. Cochrane Database of Systematic Reviews 2016, Issue 9. Art. No.: CD007380. DOI: 10.1002/14651858.CD007380.pub4.

Background
La dipendenza da cocaina è una grave patologia per cui nessun farmaco è stato ancora approvato. Come accade con gli oppioidi per la dipendenza da eroina, la terapia sostitutiva con psicostimolanti potrebbe essere una terapia efficace.

Obiettivi
Valutare l’efficacia degli psicostimolanti per l’abuso e la dipendenza da cocaina. Specifici esiti da considerare includono una duratura astinenza da cocaina e la ritenzione in trattamento. Abbiamo anche studiato l’effetto del tipo di sostanza stupefacente assunta e di eventuali comorbidità sull’efficacia degli psicostimolanti.

Strategia di ricerca
Questa revisione è un aggiornamento della precedente versione pubblicata nel 2010. Per questo aggiornamento sono stati ricercati fino a febbraio 2016 il registro specializzato del Gruppo Cochrane Droghe e Alcol, CENTRAL, MEDLINE, Embase e PsycINFO. Sono state inoltre ricercate le referenze bibliografiche degli studi reperiti attraverso le strategie di ricerca e sono stati consultati gli esperti del campo.

Criteri di selezione degli studi
Studi controllati randomizzati con gruppi paralleli che valutavano l’efficacia di uno psicostimolante verso il placebo.

Raccolta e analisi dei dati
È stata utilizzata la metodologia standard Cochrane.

Risultati principali
Sono stati inclusi 26 studi che coinvolgevano 2366 partecipanti. Gli studi inclusi valutavano nove diversi farmaci: bupropione, dexamfetamina, lisdesamfetamina, metilfenidato, modafinil, mazindol, metamfetamina, sali misti di amfetamina, bupropione e selegilina. Nessuno studio era a basso rischio di distorsione per i domini inclusi nel “Risk of bias tool” Cochrane. Il rischio di distorsione più frequente era legato alla presenza di differenze sistematiche nel modo in cui i partecipanti ai gruppi in studio abbandonavano il trattamento. Prove di qualità molto bassa hanno mostrato che gli psicostimolanti migliorano l’astinenza duratura da cocaina. RR 1.36 (95% IC da 1.05 a 1.77; P = 0.02), ma non riducono l’uso di cocaina tra i partecipanti che continuavano a farne uso: SMD 0.16 (95% IC da -0.02 a 0.33). Inoltre prove di qualità moderata hanno mostrato che gli psicostimolanti non migliorano la ritenzione in trattamento: RR 1.00 (95% IC da 0.93 a 1.06). La percentuale di eventi avversi e di eventi cardiovascolari che inducevano all’abbandono precoce del trattamento era simile tra psicostimolanti e placebo. RD 0.00 (95% IC da -0.01 a 0.01) e RD 0.00 (95% IC da -0.02 a 0.01) rispettivamente. Quando abbiamo introdotto come variabile il tipo di farmaco, la proporzione di pazienti che raggiungeva un’astinenza prolungata da cocaina e eroina era maggiore tra quelli trattati con bupropione e dexamfetamina rispetto a quelli trattati con placebo. Gli psicostimolanti inoltre sembravano aumentare, tra i pazienti con dipendenza sia da eroina sia da cocaina e in trattamento di mantenimento con metadone, la proporzione di pazienti astinenti per lungo periodo da entrambe le sostanze. La ritenzione in trattamento era comunque bassa per cui questi risultati potrebbero essere compromessi a causa della distorsione legata alla non comparabilità delle perdite al follow up. Non sono state evidenziate distorsioni nella pubblicazione.

Conclusioni degli autori
Questa revisione ha trovato risultati contrastanti. Nel confronto col placebo, gli psicostimolanti migliorano l’astinenza da cocaina ma non la ritenzione in trattamento. Poiché i tassi di abbandono del trattamento erano alti, non possiamo escludere la possibilità che questi risultati siano stati influenzati da distorsioni legate alla non comparabilità delle perdite al follow up. Le prove disponibili non dimostrano con chiarezza l’efficacia di nessuno dei farmaci studiati per la dipendenza da cocaina. Il trattamento sostitutivo con psicostimolanti sembra essere promettente e necessita di essere studiato più approfonditamente.

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