Uno studio pubblicato online su Lancet Public Health ha esaminato il rischio di cirrosi epatica nelle donne rispetto al fatto che il consumo di alcol avvenga o meno durante i pasti e al numero di giorni alla settimana in cui si verifica.
Lo studio
Lo studio prospettico Million Women Study ha coinvolto 401.806 donne con un’età media di 60 anni senza precedente cirrosi o epatite (una donna su quattro nata nel Regno Unito tra il 1935 e il 1950) che sono state seguite per 15 anni (a partire dal 2001) dopo aver riferito di bere almeno una bevanda alcolica a settimana. Dal punto di vista metodologico l’analisi di regressione di Cox ha prodotto rischi relativi aggiustati (RR) per la cirrosi che è stata identificata al follow-up attraverso un record linkage con il sistema informativo dei ricoveri ospedalieri e i registri di mortalità.
Tra le 401 806 donne seguite nello studio, 71649 (18%) hanno dichiarato di consumare almeno 2 bevande a settimana, 149523 (37%) hanno riportato un consumo da 3 a 6 bevande, 142762 (36%) da sette a 14 bevande, e 37872 (9%) più di 15 bevande alcoliche a settimana.
Non sorprendentemente, i risultati hanno mostrato che l’incidenza della cirrosi aumentava con la quantità di alcol consumato, in particolare i ricercatori hanno anche scoperto che l’incidenza era più bassa tra chi di solito beveva alcolici ai pasti (RR 0,69; IC 95% da 0,62 a 0,77, consumo di bevande escluso vino RR=0,72 IC95% da 0,63 a 0,82). Infine, tra le donne che consumavano sette o più bevande alcoliche a settimana, il rischio di cirrosi aumentava di più con il consumo quotidiano rispetto a un consumo meno frequente (RR 1,61; IC 95% da 1,40 a 1,85): per una data quantità di alcol consumata, il consumo giornaliero insieme a quello lontano dai pasti era associato a più del doppio di incidenza di cirrosi.
Questi i risultati, ma i meccanismi alla base delle associazioni non sono chiari e lasciano spazio alle ipotesi. Non bere ogni giorno potrebbe consentire al fegato di recuperare dopo ogni episodio di consumo. Lo svuotamento gastrico ritardato dalla presenza del cibo potrebbe portare a un assorbimento intestinale più lento dell’alcol e quindi a diminuirne la concentrazione plasmatica. Ma c’è bisogno di ulteriori studi per venirne a capo.
I più e i meno
Le grandi dimensioni dello studio, il disegno prospettico e l’esame approfondito delle associazioni con diversi modelli di consumo di alcol offrono elementi che gli studi precedenti sul tema non sono stati in grado di fornire. Per quanto riguarda i limiti invece, quelli più evidenti sono rappresentati dall’assenza di uomini nel campione e dalla mancanza di informazioni sulle abitudini di consumo dei soggetti più giovani. Per ultimo, la coorte includeva pochi bevitori forti, quindi non è stato valutato l’effetto dei modelli di consumo eccessivo di bevande alcoliche.
Fonte
Simpson RF et al. Alcohol drinking patterns and liver cirrhosis risk: analysis of the prospective UK Million Women Study. Lancet Public Health 2018; (published online Nov 21.)
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